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Accusò Salvini per il caso divise: pompiere occupa il Viminale

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L'atto di protesta nato dalla decisione del Ministero di non convocare il sindacato Usb alla negoziazione del nuovo contratto nazionale.

Costantino Saporito, il Vigile del Fuoco che ha sporto denuncia contro il Ministro dell’Interno Salvini accusandolo di indossare illegittimamente divise che per essere indossate richiedono una speciale autorizzazione, afferma ora di essere in stato di “arresto” al Viminale.

Protesta contro la mancata convocazione

Un procedimento, quello nei suoi confronti, scattato in seguito all’occupazione di una porzione dell’edificio che ospita la sede del Ministero dell’Interno da parte sua e di alcuni appartenenti alla sua sigla sindacale. Un atto di protesta contro la mancata convocazione dell’Unione Sindacale di Base (Usb) alle trattative per la firma del nuovo contratto nazionale.

Saporito, dopo una protesta di alcune ore, ha quindi deciso di avviare uno sciopero della fame. Chiedendo l’inserimento della sua organizzazione sindacale al tavolo delle trattative. Uno sciopero condiviso con alcuni tra i membri del sindacato.

Le parole di Saporito

“Mentre a livello nazionale Usb viene convocata dl governo ai tavoli confederali, i singoli Ministeri – Viminale compreso – escludono dunque quotidianamente il nostro sindacato dai tavoli della trattativa a causa della mancata firma del contratto nazionale” denuncia Saporito. Che prosegue affermando che “I Vigili del Fuoco sono una categoria da anni strapagata con splendide parole. Ma nei fatti vilipesa e offesa con trattamenti economici, normativi e previdenziali da ultimo mondo”. Insomma, una situazione giudicata inaccettabile dal sindacalista, che per questo motivo ha dato il via alla protesta finita ora in denuncia.

Le accuse al Ministro dell’Interno

Il sindacalista era già in precedenza entrato in rotta di collisione con il Governo. Accusando il Ministro dell’Interno di indossare illegittimamente divise di corpi dello stato. Accusandolo di infrangere l‘Art. 498 del Codice Penale, secondo il quale “Chiunque abusivamente porti in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un corpo politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per la quale è richiesta una speciale autorizzazione dello stato” vada punito con una multa compresa tra i 154 e i 929 Euro. Insomma, chiunque non appartenga al corpo dei Vigili del Fuoco, a quello della Polizia, o di qualsiasi altra arma, non può indossarne le divise. Proprio perché potrebbe provocare confusione nei cittadini.

Una abitudine, quella del Ministro Salvini, che secondo Saporito necessita di essere fermata per “Evitare che proseguano atteggiamenti lesivi dell’Immagine del Ministero”.