> > Ponte Morandi, uno sfollato: "Sciacalli entrati in casa per rubare"

Ponte Morandi, uno sfollato: "Sciacalli entrati in casa per rubare"

ponte Morandi

"Abbiamo trovato la porta aperta, siamo entrati e sul tavolo c'era un piede di porco. Non li definirei ladri, ma sciacalli", commenta uno sfollato

Riprese le operazioni per far entrare gli sfollati di via Porro nelle loro casa per l’ultima volta per poter recuperare le ultime cose. Le immagini riprendono uno sfollato che trasporta un orso appartenuto ai suoi figli. Polizia e forze dell’ordine presidiano la zona. Tuttavia, dalla Genova devastata nel suo cuore, divisa e annientata dal crollo del ponte Morandi, c’è chi ancora non può permettersi di ricominciare a sognare. Ancora c’è chi si vede spezzate speranze e voglia di riprendere in mano la propria vita. In quella drammatica giornata d’agosto hanno perso la vita 43 persone, tra bambini, famiglie, campioni dello sport.

Il racconto di uno sfollato

Nella mattinata di martedì 7 maggio “abbiamo trovato la porta aperta, siamo entrati e sul tavolo c’era un piede di porco“. Inizia così il racconto di un residente di via Porro, sfollato a causa del crollo del ponte Morandi. L’uomo, ricorda TgCom24, ha potuto vedere la sua casa per l’ultima volta prima che venga abbattuta, così come le altre che si trovano nella cosiddetta “zona nera”. “Non li definirei nemmeno ladri, questi sono sciacalli“, ha commentato.

ponte Morandi

Sul bottino portato via dai malviventi, l’uomo ha detto di non sapere cosa “sia stato asportato: i gioielli li avevamo già portati via. Ci saranno state altre cose, ma non ci importa”. A turbarli, confida, “è la violazione della privacy“. “Questo dispiace, tanto che mia moglie e i ragazzi non sono più voluti restare. La polizia è arrivata subito. Per il resto solo rammarico per questa violazione”, ha aggiunto.