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Corruzione, perquisita la casa del pm di Roma Luca Palamara

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La Guardia di Finanza perquisisce la casa del pm Luca Palamara. L'inchiesta rischia di rendere complessa la vicenda delle nomine alla Procura di Roma

Prosegue con la perquisizione della sua abitazione l’indagine nei confronti del sostituto procuratore di Roma Luca Palamara. L’ex consigliere del Consiglio superiore della magistratura ed ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati è accusato infatti di corruzione.

L’inchiesta

L’inchiesta a carico di Luca Palamara verte sui rapporti, considerati troppo stretti dalla Procura di Perugia che sta seguendo il caso, tra il pm e Fabrizio Centofanti, ex capo delle relazioni istituzionali di Francesco Bellavista Caltagirone. Centofanti è stato arrestato per frode fiscale nel febbraio del 2018.

“Apprendo dagli organi di stampa di essere indagato per un reato grave e infamante per la mia persona e per i ruoli da me ricoperti. Sto facendo chiedere alla Procura di Perugia di essere immediatamente interrogato perché voglio mettermi a disposizione per chiarire, nella sede competente a istruire i procedimenti, ogni questione che direttamente o indirettamente possa riguardare la mia persona” aveva fatto quindi sapere attraverso una nota il pm.

La corsa alla Procura di Roma

L’indagine intanto rischia di rendere più complessa la nomina del nuovo procuratore capo di Roma, che deve succedere a Giuseppe Pignatone. Palamara è candidato al ruolo di aggiunto.

Il presidente dell’Anm, Pasquale Grasso, però puntualizza: “Non ravviso alcun elemento di correlazione, salvo emersione di diversi elementi che allo stato non mi pare superino il livello della mera illazione. Il procedimento che condurrà a detta nomina è in corso nella sede costituzionalmente prevista, e nel rispetto delle norme di legge. Ogni altro commento – conclude – mi parrebbe un ulteriore indebito tentativo di interferenza sull’attività del Consiglio”.

Intanto, La Repubblica rivela che nell’inchiesta che vede coinvolto il pm Luca Palamara ci sarebbero altri tre nomi iscritti al registro degli indagati tra cui un membro del Consiglio superiore della magistratura e un pubblico ministero. Il terzo sarebbe un professionista. I primi due sarebbero indagati per rivelazione di segreto e favoreggiamento.