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Omicidio Yara Gambirasio, nuovi dettagli: "Mai uscita dalla palestra"

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"Mai uscita da quella palestra", parla l'avvocato di Massimo Bossetti, l'uomo accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio, che rivela nuovi dettagli.

Omicidio Yara Gambirasio, emergono nuovi dettagli. Parla l’avvocato di Massimo Bossetti, l’uomo accusato della morte della giovane e in carcere per scontare l’ergastolo: “È un processo che mi ha cambiato la vita”. E continua: “Nulla sembra essere chiaro“.

Omicidio Yara Gambirasio

Della morte di Yara Gambirasio tanti sono i dettagli che sono rimasti nell’ombra, sconosciuti, nella complicata vicenda che ha visto la scomparsa della giovane il lontano 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra, ritrovata poi abbandonata in un campo. Un processo lunghissimo e doloroso, per familiari e amici, conclusosi solamente il 12 ottobre 2018 con la condanna all’ergastolo di quello che è stato dichiarato l’unico colpevole del caso, Massimo Giuseppe Bossetti. Ma la vicenda sembra tornare nuovamente sotto i riflettori, con l’avvocato del colpevole che si fa avanti e torna a parlare, rivelando dettagli destinati a far discutere e che potrebbero aprire nuove strade sul terribile caso. Claudio Salvagni, l’avvocato, avrebbe rilasciato alcune importanti dichiarazioni nel corso di una trasmissione radiofonica di “Radio Cusano Campus”, riportando parte dei colloqui avuti in carcere con Bossetti: “Da una parte lui vuole esternare tutta la sua rabbia per la mancata possibilità di difendersi, dall’altra parte ci sono io. Questo è un processo che mi ha cambiato la vita”.

Le parole dell’avvocato di Bossetti

Salvagni ha anche parlato dell’idea, da parte di entrambi, di produrre un libro/memoriale sugli eventi del drammatico omicidio. L’avvocato avrebbe quindi fatto ricorso alla Corte di Strasburgo per la violazione dei diritti di difesa: “Strasburgo potrebbe dire che Bossetti non ha mai avuto la possibilità di difendersi”, cosa che – se dovesse realmente verificarsi – darebbe la possibilità di chiedere e ottenere una nuova revisione del processo e di tutte le carte. E non sarebbe tutto. Per Salvagni sarebbero ancora tantissimi i dettagli su cui lavorare e su cui non sarebbe stata fatta la giusta chiarezza, in particolare sulla perizia per il Dna chiesta dal pool difensivo e negata diverse volte. “Non sappiamo se quegli slip esistono davvero o se hanno i buchi, perché sono stati fatti i prelievi del Dna“. Esami che secondo l’avvocato potrebbero essere stati falsificati, con il test condotto dal Ris che – sempre secondo il legale – potrebbe essere sbagliato: “Siamo convinti che rifacendo quell’esame verrebbe fuori un risultato completamente diverso. Nulla sembra essere chiaro”. Infine, il difensore di Bossetti si è detto convinto che la ragazza – la sera della scomparsa – non sarebbe mai uscita dalla palestra dove si sarebbe recata proprio nella tragica data del 26 novembre 2010.