> > Ruby bis, Emilio Fede sconterà la pena ai domiciliari

Ruby bis, Emilio Fede sconterà la pena ai domiciliari

emilio fede carcere

Ruby bis, processo a Emilio Fede: il Tribunale di Milano rivede la pena. Sconterà i 4 anni e 7 mesi di detenzione ai domiciliari.

Caso Ruby bis, il Tribunale di Milano rivede la condanna a Emilio Fede: sconterà la pena in “detenzione domiciliare“. La decisione arriva dopo un’istanza chiesta dall’avvocato del giornalista ex direttore del Tg4, condannato ad aprile a 4 anni e 7 mesi in definitiva.

Ruby bis, domiciliari per Fede

Sconterà la pena in “detenzione domiciliare” Emilio Fede per il caso Ruby bis, per la quale era stato condannato in via definitiva a 4 anni e 7 mesi lo scorso aprile. La decisione arriva direttamente dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, che ha deciso di accogliere una dell’istanze dell’avvocato difensore di Fede, Salvatore Pino. L’ex direttore del Tg4, oggi 88enne, era già stato sospeso dall’ordine di carcerazione: i giudici hanno osservato, nella giornata di martedì 11 ottobre, che per via di “alcune patologie”, il carcere “andrebbe contro il senso di umanità”, e che da detenuto andrebbe posto a “una enorme sofferenza“.

Le parole di Emilio Fede

La Procura generale di Milano, già il 12 aprile scorso, aveva sospeso l’ordine di carcerazione per il giornalista accogliendo un’altra richiesta della difesa, aprendo quindi la strada dei domiciliari. Nella giornata di venerdì i giudici di Sorveglianza in prima battuta, a seguito di un’udienza tenutasi il mercoledì precedente, hanno respinto la prima richiesta dell’avvocato di Fede di “differimento dell’esecuzione della pena”, accogliendo invece l’istanza per i domiciliari. Si legge sulle carte: “Andrebbe contro il senso di umanità che deve comunque connotare l’esecuzione della pena nel rispetto della dignità della persona”. A caldo è arrivato anche il commento di Emilio Fede, che si è così espresso: “Chiederò assolutamente la grazia al Capo dello Stato. Ancora mi si accusa di essere responsabile di aver tentato di far prostituire due ragazze. Nonostante questo, non mi metto a predicare contro la giustizia. Questi domiciliari mi lasciano ampi spazi di vita e sicuramente li rispetterò”.