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Coronavirus, corsa alle mascherine: a Roma in vendita a 10 euro

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Nella stazione Termini di Roma, acquistare dai "bagarini" le mascherine per proteggersi dal coronavirus può costare fino a 10 euro.

Dopo i primi casi di coronavirus sospetti registrati a Napoli, le persone si sono riversate nelle farmacie locali per acquistare delle mascherine. Molto usate soprattutto nelle popolazioni orientali, molti pensano che possano proteggere dal rischio di contrarre malattie. Dunque scatta la corsa per acquistare le mascherine, che però nel capoluogo campano sono terminate. Tuttavia, a sfatare il pensiero comune è stato Michele Di Iorio, presidente di Federfarma.

I “bagarini delle mascherine” a Roma

È psicosi coronavirus anche a Roma, dove la corsa alle mascherine per proteggersi dal contagio ha dato vita a una nuova forma di “business”. Alle porte della stazione Termini della capitale c’è chi – proprio come i “bagarini” prima dei concerti – vende le mascherine bianche al prezzo di dieci euro. Le forze dell’ordine hanno prontamente fatto sapere di essere al lavoro per contrastare simili fenomeni.

Coronavirus, corsa alle mascherine

A Napoli e in tutta Italia le persone sono alla ricerca di mascherine per potersi meglio tutelare di fronte alla diffusione del coronavirus, ma la realtà dei fatti è un’altra. “Quelle che quasi tutte le farmacie vendono – ha rivelato Michele Di Iorio – sono per le polveri sottili, utili per chi si sposta in bicicletta e vuole filtrare il peso dello smog”. Nulla avrebbero a che fare, quindi, con il virus cinese che sta scatenando la corsa all’acquisto. “Personalmente – ha proseguito ancora – ho ordinato per la mia farmacia mascherine specifiche, ma non credo arriveranno prima di una settimana. Ci siamo anticipati rispetto a richieste che potrebbero crescere parallelamente alla diffusione di notizie relative a nuovi contagi, a noi più vicini”. Ma secondo gli esperti non occorre allarmarsi.

“Non mi stupirei — osserva Di Iorio — se qualcuno avanzasse anche una richiesta di Tamiflu, che tredici anni fa fu indicato nel trattamento della Sars. Purtroppo c’è sempre una corsa a rimedi fai da te e ci si dimentica che ci sono rischi ben più seri e vicini di questa influenza”. Il riferimento è ai rifiuti che si trovano ormai sparsi per tutta la città di Napoli. “Soprattutto in alcune zone di Napoli – ha spiegato infine – la situazione è fuori controllo e la diffusione del Coronavirus mi pare una questione residuale per chi si trova in condizioni così estreme. Senza considerare che il Cotugno è un polo d’eccellenza sul fronte delle malattie infettive e dunque da questo punto di vista ci si può sentire particolarmente tutelati”.