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Neve in arrivo in Italia: le zone colpite e i centimetri attesi

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Neve in arrivo nei prossimi giorni: ecco quando, dove e quanti centimetri sono attesi. Le previsioni annunciano fiocchi sull'intera penisola.

Nelle ultime settimane le frequenti incursioni dell’alta pressione hanno determinato temperature oltre la media stagionale. Neve e freddo sono stati, infatti, praticamente assenti in questa prima metà di febbraio 2020. Ma i prossimi giorni porteranno dei cambiamenti e le montagne italiane potrebbe tornare ad imbiancarsi. Le previsioni annunciano neve in arrivo: ecco dove, quando e gli accumuli attesi in centimetri.

Torna la neve: dove, quando e centimetri attesi

Le previsioni metereologiche rivelano una temporanea variazione delle temperature già a partire dalla giornata di lunedì 17 febbraio. Si attende, infatti, l’arrivo di fronti instabili e perturbati in discesa dal Nord Europa: questi porteranno le prime nevicate, previste su Valle d’Aosta, Lombardia e Alto Adige. I fiocchi scenderanno fino a 1200 metri di quota.

La giornata che vedrà un vero e proprio calo delle temperature in tutta Italia è però mercoledì 19 febbraio, quando l’arrivo di una massa d’aria di estrazione polare porterà precipitazioni localmente di moderata intensità. Nevicate sono attese innanzitutto sulle vallate di confine dell’arco alpino (quota 7/800 metri), in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Nelle regioni centrali si avranno invece intensi temporali, con fiocchi previsti sugli Appennini di Marche, Abruzzo e Lazio, fin sotto i 1200 metri. In entrambi i casi, sono solo pochi i centimetri di accumulo attesi. Successivamente la neve arriverà anche in Basilicata e Calabria, tuttavia solo sui rilievi, a quote sopra i 1400/1600 metri.

Per quanto riguarda le prossime settimane, episodi nevosi potrebbero verificarsi anche a fine mese o a marzo. Nel periodo sono previste, infatti, almeno una o due ondate di gelo tardivo. Queste dovrebbero portare nevicate fino a quote molto basse, soprattutto nel Centro-Nord Italia. Il tutto dipende dal comportamento del vortice polare, che verso la fine dell’inverno potrebbe spezzarsi a causa del riscaldamento stratosferico (stratwarming).