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Coronavirus, perché gli uomini si ammalano di più delle donne?

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Gli uomini si ammalano di più di coronaivrus rispetto alle donne e sono più esposti al rischio di morire: esistono diverse ipotesi sui motivi.

Il coronavirus pare preferire gli uomini rispetto alle donne. In un’indagine svolta da The Telegraph, infatti, emerge come tra tutti i “casi sospetti”, l’ 1,7% delle donne potrebbe morire, rispetto al 2,8% degli uomini. Inoltre, tra i “casi di infezione conclamata” si parla del 4,7% dei maschi contro l’1,2% delle femmine. Un dato che la scienza non è ancora riuscita a spiegare, ma sul quale sono possibili alcune ipotesi.

Coronavirus, differenze tra uomini e donne

Secondo i dati riportati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (ripresi da Melania Rizzoli su Libero), gli uomini sarebbero maggiormente esposti al rischio di contrarre il coronavirus rispetto alle donne. Tutto ciò non avrebbe, però, una spiegazione scientifica ma potrebbe derivare da alcune constatazioni.

In particolare, si fa riferimento al sistema immunitario delle donne che potrebbe essere più forte di quello degli uomini. O ancora all’azione protettiva degli ormoni estrogeni, alla minore presenza di malattie pregresse come cardiopatie e diabete nelle donne. Infine, potrebbe trattarsi della minore presenza del vizio del fumo e dell’alcol nella popolazione femminile. Quello che è emerso, però, è che le differenze tra uomini e donne si livellano e si pareggiano all’aumentare dell’età. Le differenze emerse, comunque, sono state confermate anche dai dati sui contagi e sulle guarigioni in Cina.

Un’indagine condotta dal New York Times porta avanti l’ipotesi secondo la quale le donne, dedite alle attività casalinghe, avrebbero minori contatti con l’ambiente esterno. Per questo motivo avrebbero anche meno possibilità di contrarre l’infezione. L’Oms, però, evidenzia come quasi il 70% delle mansioni ricoperte all’interno degli ospedali vedano all’opera l’ambito femminile. Le infermiere, infine, sarebbero maggiormente esposte al rischio di contrazione del virus proprio perché dedite all’assistenza dei malati. Non è chiaro se questo abbia permesso loro di sviluppare un sistema immunitario più forte.