> > Coronavirus, neonata torna a casa dopo aver lottato contro il virus

Coronavirus, neonata torna a casa dopo aver lottato contro il virus

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Beatrice Aurora, di poco più di un mese, è tornata a casa da mamma Marta e papà Marco dopo essere rimasta in ospedale per 20 giorni.

La piccola Beatrice Aurora, di poco più di un mese, è tornata a casa da mamma Marta e papà Marco dopo essere rimasta in ospedale per 20 giorni. La neonata era risultata positiva al coronavirus. In un annuncio sui social il Comune rende nota la vittoria della piccola contro il Covid-19.

Beatrice, neonata guarita dal coronavirus

“La sua storia ci infonde speranza – ha dichiarato mamma Marta a Fanpage.it – è nata l’11 febbraio, giorno della Beata Vergine di Lourdes, vogliamo sperare sia un segno”. La famiglia della piccola Beatrice Aurora vive a Fiorano al Serio, in provincia di Bergamo, e ha dovuto fare i conti con i lutti causati da questa terribile pandemia.

Nata con un parto cesario a causa di un’improvvisa emorragia, poco dopo la neonata ha manifestato i primi sintomi del Coronavirus ed è stata ricoverata per 20 giorni presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Beatrice è tornata a casa lo scorso 23 marzo, ma i fratellini non hanno ancora ancora potuto abbracciare la propria sorellina. “Stiamo aspettando il risultato del tampone che dovrà confermare la negatività al Covid-19 per vedere se riusciamo a togliere le mascherine. La tensione fin quando non ci dicono il risultato è tanta, ma speriamo che presto gli altri fratelli possano abbracciare la sorellina, come desiderano da ormai oltre un mese”.

Il racconto della mamma

Ho perso mio zio, il fratello di mio papà, e poi mio nonno – ha raccontato sempre a Fanpage.it la mamma della piccola Beatrice Aurora – Si chiamavano Aurelio Zaninoni e Antonio Bernini, avevano 73 e 88 anni. Antonio era l’unico bisnonno rimasto a Beatrice e ai suoi fratellini, ma per via dei ricoveri prima e della sua malattia poi non è riuscito a vederla”. Per poi aggiungere: “Abbiamo almeno la fortuna di sapere dove sono i corpi dei nostri cari, che in quelle bare ci sono loro. Purtroppo invece c’è gente che non trova i defunti, perché sono talmente tanti che non si riescono a recuperare”. Un arrivo, quello di Beatrice, che si presenta come una fonte di speranza in questo momento buio, con la mamma che afferma: “Ce la facciamo, grazie anche a chi sta lavorando negli ospedali”.

“Sono stati super organizzati, non nego di aver pianto perché sono stata costretta a rimanere 20 giorni senza Beatrice e mi hanno detto che non avrei potuto allattarla né portarle il latte, ma ho capito che lo facevano per il bene della bambina, nostro e anche per tutelare loro stessi”. Nonostante anche i genitori della piccola abbiano accusato i sintomi da coronavirus, però, nessuno ha fatto loro il tampone: “Nonostante la febbre nessuno ci ha fatto il tampone, siamo stati isolati in casa e abbiamo mantenuto le distanze con i nostri figli con comprensibili difficoltà”.