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Coronavirus, in campagna servono studenti, disoccupati e pensionati

coronavirus lavoro in campagna

Coldiretti chiede aiuto ai cittadini volenterosi. C'è bisogno di lavoro in campagna, colpita dalla crisi Coronavirus come altri settori.

Coldiretti lancia l’allarme: serve forza lavoro in campagna, per via della crisi da Coronavirus che ha colpito anche il settore agricolo. Studenti, pensionati e disoccupati sono quindi invitati a rimboccarsi le maniche e sporcarsi i vestiti nei campi, una buona “scusa” per evadere dalla quarantena.

Lavoro in campagna durante il Coronavirus

La richiesta di Coldiretti deriva da una crisi in termini di manodopera. Per via della chiusura delle frontiere e del blocco degli spostamenti in entrata e uscita, i 370mila lavoratori regolari che arrivano dall’estero ogni anno, in periodo primaverile, non potranno prestare servizio in campagna.

Per questo motivo, restano vacanti tantissimi posti di lavoro in tutta Italia e, soprattutto in questo periodo, è necessario non lo restino per mandare avanti la filiera produttiva. In primavera infatti parte la lavorazione delle primizie, dagli asparagi alle fragole.

Voucher agricolo e reddito di cittadinanza

Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, lancia quindi il suo appello, proponendo anche alcune soluzioni ad hoc. Secondo lui, infatti, bisognerebbe semplificare il voucher agricolo per consentire da parte di studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne dove mancano i braccianti stranieri. Molti di loro, solitamente provengono da Romania, Polonia, Bulgaria ed altri paesi dell’Est Europa.

Inoltre, un’ulteriore proposta sarebbe quella di impiegare come forza lavoro i cittadini che godono del reddito di cittadinanza. A rischio è infatti più di un quarto del Made in Italy che viene raccolto nelle campagne: ciò potrebbe pregiudicare la fornitura di generi alimentari nei supermercati.