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Chi è Andrea Gambotto, il ricercatore che ha scoperto il "cerotto anti-Covid"

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Andrea Gambotto è un ricercatore di origini pugliesi: fa parte del team americano che ha messo a punto il vaccino-cerotto contro il coronavirus.

Potrebbe essere un cerotto il primo possibile vaccino contro il coronavirus. Infatti, un gruppo di ricercatori dell’Università di Pittsburgh ha messo a punto le prime sperimentazioni sui topi che fanno ben sperare. Nel team di esperti ci sarebbe anche un barese, Andrea Gambotto, un ex studente del liceo scientifico Scacchi. Con il suo collega Louis Falo, aveva messo a punto anche una cura contro la Sars. Quest’ultima, però, non terminò nemmeno le sperimentazioni prima che il virus cessasse la sua diffusione.

Chi è Andrea Gambotto?

Si chiama PittCoVacc il primo vaccino “cerotto anti-Covid” messo a punto da alcuni studiosi dell’Università di Pittsburgh. Andrea Gambotto, insieme al collega Louis Falo, ha realizzato un sistema cutaneo, un certotto largo circa 1,5 centimetri che si applica sul braccio o sulla spalla e attiva 400 micropunture, erogate da sottili aghi. Con questa loro scoperta, la cui sperimentazione sugli animali fa ben sperare, potrebbe nascere il primo vaccino contro il coroanvirus. Secondo gli esperti potrebbe arrivare già nel primo trimestre del 2021.

Andrea Gambotto è un giovane ricercatore di origini pugliesi che ha frequentato il liceo scientifico Scacchi, nel barese. Si è laureato all’Università di Bari, associata al dipartimento di Surgery dell’Università di Pittsburgh. Oggi, infatti, è uno dei membri del team di ricerca dell’Università americana che ha realizzato il vaccino-cerotto contro il coronavirus. Dopo la laurea in Medicina, inoltre, Gambotto si è trasferito negli Usa dove vive e lavora lì da tantissimi anni.

Il professore Gesualdo ricorda alcuni episodi vissuti quando lavorava in America a fianco del suo studente: “A Pittsburgh, nel 1997 siamo stati insieme lì, mi ha accolto come un fratello. Andrea si è sempre occupato di terapia genica e quando veniva a trovarci nei laboratori era il nostro carrier, che portava con sé una scatola con tante piccole provette e lui ci diceva: Qui dentro vi porto sogni”.