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Coronavirus, i decreti hanno evitato 200mila ricoveri in più

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Secondo uno studio elaborato da ricercatori italiani, i decreti attuati per arginare l'epidemia di coornavirus avrebbero risparmiato 200mila ricoveri.

Secondo uno studio elaborato da ricercatori del Politecnico di Milano e della Ca’Foscari di Venezia, i decreti attuati per contenere l’epidemia di coronavirus avrebbero risparmiato 200mila ricoveri in più negli ospedali italiani.

Coronavirus, evitati 200mila ricoveri

Secondo uno studio elaborato dai ricercatori del Politecnico di Milano, Ca’ Foscari di Venezia, Università di Zurigo, EPFL di Losanna e Università di Padova, i decreti attuati dal governo a partire da inizio marzo per arginare l’epidemia da coronavirus avrebbero evitato 200mila ricoveri in più negli ospedali.

Per questa ricerca, si sono serviti dei censimenti Istat, stimando così la mobilità prima dell’epidemia e di uno studio indipendente che ha sfruttato la geolocalizzazione dei cellulari per capire di quanto si fosse ridotta. Inoltre, si è tenuto conto dell’evoluzione geografica del contagio, integrando gli spostamenti degli individui verso i luoghi di lavoro e pubblici.

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Preso in tempo

I 200.000 ricoveri che sarebbero stati necessari senza restrizioni avrebbero sicuramente ecceduto la capacità degli ospedali – sostiene Marino Gatto, professore di Ecologia del Politecnico di Milano e primo autore dello studio, – Possiamo concludere che le misure molto restrittive imposte a partire dal 10 marzo, il cui effetto abbiamo potuto osservare solo parzialmente nel periodo analizzato che si concludeva il 25 marzo, sono responsabili del calo nei contagi che osserviamo in questi giorni”.

Aggiornando il modello con i dati attuali, le nostre proiezioni confermano una discesa dei contagi nelle prossime settimane se le attuali misure di restrizione saranno mantenute – aggiunge Enrico Bertuzzo, professore di Idrologia all’Università Ca’ Foscari Venezia – Tuttavia, l’incertezza è ancora elevata ed ogni nuovo dato disponibile è importante per comprendere la dinamica dell’epidemia e la sua possibile evoluzione futura“.