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Coronavirus a Milano, morto per una polmonite carabiniere di 52 anni

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Un appuntato dei Carabinieri è morto all'età di 52 anni dopo essere risultato positivo al coronavirus: lascia una moglie e un figlio di 18 anni.

Arriva da Milano la notizia della morte per coronavirus di un carabiniere 52enne, ucciso da una polmonite interstiziale provocata dal Covid-19 che non gli ha lasciato scampo. L’appuntato scelto Mario Soru è infatti deceduto giovedì 9 aprile, dopo giorni passati a lottare contro la malattia che sta mietendo migliaia di vittime in tutta Italia. Il militare lascia la moglie e un figlio di 18 anni ai quali sono andati il cordoglio dell’Arma dei Carabinieri e del ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Coronavirus morto carabiniere a Milano

L’agente Mario Soru, originario di Ovodda in provincia di Nuoro ma da sempre in servizio in Lombardia, era entrato in servizio nel 1993 dopo aver frequentato la Scuola allievi Carabinieri di Benevento, per poi giungere dopo vent’anni al Reparto servizi Magistratura.

Durante la sua carriera nell’Arma aveva prestato servizio presso la stazione dei Carabinieri di Asso, in provincia di Como, e di Varedo, in provincia di Monza e Brianza. Attualmente era impegnato nel reparto Servizi magistratura del Comando provinciale di Milano. Per la precisione l’agente lavorava presso il Palazzo di Giustizia di Milano, dove prestava servizio nell’anticamera dell’ufficio della presidente del Tribunale di Sorveglianza, Giovanna Di Rosa.

Il cordoglio dell’Arma


Nelle ore successive alla morte del carabiniere sono giunte le condoglianze dell’Arma, che in un post pubblicato sui propri account social ha voluto ricordare Mario Soru con poche parole: “Da oggi, l’Arma avrà un carabiniere in meno sulla strada, ma un esempio in più da seguire: l’appuntato scelto Mario Soru, spentosi a causa del coronavirus. Mario, insieme ai suoi colleghi di reparto, aveva il delicato compito di proteggere i magistrati; nel suo ricordo noi continueremo a proteggere questo Paese e i suoi cittadini. Alla moglie e al figlio l’abbraccio compatto di tutti i carabinieri. Ciao Mario”.