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Crollo ponte Albiano Magra, parla il sopravvissuto: "Terrificante"

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Crollo del ponte di Albiano Magra, parla Andrea, l'autista sopravvissuto: "Vivere tutto questo in prima persona è stato terrificante".

Crollo del ponte di Albiano Magra, parla l’autista del corriere rimasto coinvolto nell’incidente: “Mi sono tornate in mente in modo vago le immagini del ponte Morandi. Vivere tutto questo in prima persona è stato terrificante“. L’uomo, ricoverato per una frattura, è in buone condizioni.

Parla il sopravvissuto

La testimonianza di Andrea Angelotti, l’autista del corriere rimasto coinvolto nel crollo del ponte di Albiano Magra, è drammatica. Il racconto dell’ennesimo disastro scampato, dove l’attimo poteva cambiare il destino dell’uomo e della sua famiglia: “Ho visto il ponte che mi crollava in faccia. Ho un bambino di 5 anni, potete immaginare quello che ho pensato”. Andrea parla dal letto dell’ospedale dov’è stato ricoverato mercoledì 8 aprile a seguito dell’incidente, mentre transitava sul ponte con il suo mezzo. Operato per la frattura di una vertebra al nosocomio Cisanello di Pisa, l’uomo sta bene e prosegue la sua rianimazione in buone condizioni. “Mi sono visto arrivare incontro i pezzi del ponte che veniva giù, la sezione di asfalto si è impennata e me la sono trovata davanti come fosse un muro. Ho subito pensato “ecco, ci siamo, sono morto”. Mi sono tornate in mente in modo vago le immagini del ponte Morandi. Vivere tutto questo in prima persona è stato terrificante, incredibile”. Le parole raccontate al Tg1, col volto provato, mentre ricordava il volo con il suo furgone di circa 10 metri avvenuto a metà del ponte. La frattura alla vertebra appare “un nulla” rispetto quello che poteva accadere. Diversamente un altro uomo, un tecnico della Tim, è uscito da solo – con le sue gambe – dalla vettura, illeso.

Aperta l’inchiesta

La procura di Massa ha aperto un fascicolo ipotizzando “delitti colposi” in relazione al “crollo di costruzioni o altri disastri” per l’incidente, finora senza indagati. “E’ stata disposta l’acquisizione di tutti gli atti che riguardano la storia del ponte, dalla sua ricostruzione nel 1949, visto che fu fatto brillare durante la guerra, fino ai giorni nostri. Potrebbe essere importante capire con quali materiali fu costruito e con che progetto. Allo stesso tempo acquisiremo gli atti che riguardano la manutenzione degli ultimi anni: gli interventi fatti e i controlli sulla stabilità”, ha spiegato il procuratore capo Marco Mansi. Richiesta inoltre “una perizia sullo stato del terreno anche a seguito di alcuni movimenti tettonici” verificatisi “nelle circostanze fino a poche settimane prima del crollo”.