> > Via Crucis di Papa Francesco in Piazza San Pietro: chi erano le persone prese...

Via Crucis di Papa Francesco in Piazza San Pietro: chi erano le persone presenti?

via crucis papa francesco

Papa Francesco ha celebrato il rito della via Crucis in una Piazza San Pietro deserta, ma insieme a lui erano presenti alcune persone.

Una Piazza San Pietro di nuovo vuota, senza nessun fedele, anche in occasione della via Crucis del venerdì Santo prima di Pasqua: Papa Francesco era accompagnato soltanto da poche persone. Un’immagine destinata a rimanere impressa nella mente degli italiani, come quando il Pontefice ha concesso la benedizione urbi et orbi nel silenzio assordante di una piazza bagnata soltanto dalla pioggia incessante. Chi erano, però, le persone che hanno partecipato alla via Crucis insieme al Pontefice?

Via Crucis Papa Francesco, i presenti

Un silenzio che è dilagato in una Piazza San Pietro completamente priva di fedeli a causa delle restrizioni dovute al contenimento del coronavirus. Papa Francesco celebra la via Crucis alla presenza di una manciata di persone che seguono il cammino della Croce. Due gruppi: da un lato quello del carcere Due Palazzi di Padova e dall’altro lato quello della Direzione Sanità e Igiene del Vaticano. Sul Golgota, in seguito, Papa Francesco porta un ex detenuto, il direttore del carcere, il vicecommissario della polizia penitenziaria, un agente della polizia, la volontaria Tatiana Mario, il cappellano don Marco Pozza e cinque tra medici e infermieri della Santa Sede.

Questa è la via Crucis ai tempi del coronavirus: un rito scritto proprio dai detenuti del carcere e da coloro che, in un certo senso, sono con essi in relazione. “Somiglio più a Barabba che a Cristo”, scrive un ergastolano. “Eppure la condanna più feroce rimane quella della mia coscienza: di notte apro gli occhi e cerco disperatamente una luce che illumini la mia storia”.

Non si conclude nemmeno con il consueto discorso finale del Pontefice: quest’anno bastano i pensieri di tutti coloro che soffrono per quest’emergenza. Al termine del rito, però, Francesco scrive una lettera di ringraziamento ai detenuti per la loro preziosa collaborazione. I pensieri non sono firmati, come a significare che le loro storie sono storie di tutti. “Avete disperso i vostri nomi non nel mare dell’anonimato, ma delle molte persone legate al mondo del carcere. Così, nella Via Crucis, presterete la vostra storia a tutti coloro che nel mondo condividono la medesima situazione”.