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Coronavirus, il primario di Bergamo: "Qui scattano reazioni iperimmuni"

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Molti giovani si trovano ricoverati per coronavirus nelle terapie intensive dell'ospedale di Bergamo: il primario rivela alcune ipotesi a riguardo.

Il primario del Dipartimento di Emergenza dell’ospedale di Bergamo ha lanciato un allarme: da alcune settimane arrivano molti giovani nelle terapie intensive che sviluppano forme gravi della malattia. Luca Lorini rivela al Corriere della Sera che questi pazienti positivi al coronavirus potrebbero avere una reazione immunitaria spropositata. Dalla seconda metà di marzo, quindi, il virus sembra aver iniziato a colpire anche 35enni e 40enni. “Se qualcuno afferma di sapere il perché, oggi, dice una bugia – ha detto il primario -. Per ora possiamo solo fare ipotesi“.

Primario Bergamo: “Scattano reazioni iperimmuni”

Il coronavirus non colpisce soltanto gli anziani: sono sempre di più i 30enni e 40enni che si trovano ricoverati in terapia intensiva. Il primario dell’ospedale di Bergamo, Luca Lorini, ha chiarito alcune delle ipotesi che possono provocare questo cambiamento di rotta. La prima, ha spiegato il primario, “è che grazie alla loro giovane età questi pazienti abbiano resistito più a lungo e che poi siano arrivati in ospedale ormai molto compromessi”. La seconda, invece, la più probabile, “è che in alcuni giovani il virus scateni una reazione iperimmune, una reazione spropositata che è peggio del virus, un po’ come avviene in chi rigetta il trapianto”. Un’ultima possibilità, infine, “è che ci siano varianti del virus, qualche ceppo diverso”.

L’età media dei pazienti ricoverati al Papa Giovanni, secondo il Corriere, è di 58 anni e a livello regionale sale a 62 anni. Per quanto riguarda, invece, le vittime: salgono a 37 i decessi di pazienti al di sotto dei 50 anni. La più giovane morta nella struttura è una ragazza di 31 anni, originaria del Senegal. “Da una settimana aveva febbre e tosse – ha raccontato il fratello – ma niente di così grave. L’ultima volta che ci siamo parlati, il venerdì sera, l’avevo sentita bene. Poi, nella notte, è peggiorata all’improvviso, aveva dolori e ha perso i sensi. I medici dell’ambulanza hanno cercato di rianimarla e l’hanno portata in ospedale, ma dopo un paio d’ore ci hanno chiamato per comunicarci che non ce l’aveva fatta”.