> > Coronavirus in Lombardia: 69.092 casi in totale e 161 morti in più

Coronavirus in Lombardia: 69.092 casi in totale e 161 morti in più

coronavirus-lombardia

L'assessora all'Istruzione Rizzoli e il vicepresidente Sala hanno reso noto il bilancio dell'emergenza coronavirus in Lombardia al 22 aprile 2020.

Come di consueto anche oggi gli amministratori della Lombardia, nella persona dell’assessora regionale all’Istruzione Melania Rizzoli e del vicepresidente di regione Fabrizio Sala, hanno divulgato i dati relativi ai casi di coronavirus aggiornati al 22 aprile 2020. Rispetto alla giornata precedente si sono registrati 1.161 contagi, 161 morti e 1.147 guarigioni in più, mentre il bilancio complessivo è di 69.092 contagi, 12.740 decessi e 42.820 dimessi/guariti.

Coronavirus, il bilancio in Lombardia

Nel corso della conferenza stampa, l’assessora all’Istruzione e al Lavoro Melania Rizzoli ha commentato positivamente i dati emersi dalle ultime rilevazioni sull’emergenza sanitaria in Lombardia, affermando: “Da medico posso dire che è un dato che ci conforta e ci incoraggia nel proseguire con le misure restrittive, perché il vero dato che indica il calo del trend è quello dei ricoveri e ormai da 18 giorni abbiamo un costante calo sia in terapia intensiva, con 34 casi in meno rispetto a ieri, che nei reparti ordinari di medicina con 113 ricoveri in meno”.

LEGGI ANCHE: Coronavirus fase 2: si dovrà lavorare anche di domenica?

Successivamente sono stati riportati i dati dei contagi riferiti alle singole province, con la città metropolitana di Milano che si conferma ancora in testa con i suoi 17.000 casi, con 7.116 casi nella sola metropoli meneghina: seguono Brescia e Bergamo, rispettivamente con 12.178 e 10.848 casi, poi troviamo Cremona con 5.706, Monza con 4.253, Pavia con 3.798, Mantova con 2.977, Lodi con 2.787, Como con 2.681, Varese con 2.302, Lecco con 2.109 e infine Sondrio con 1.012 casi di coronavirus.

L’obbligo di mascherina in Veneto

Mentre in Lombardia ci si avvicina giorno dopo giorno alla cosiddetta Fase 2, nel confinante Veneto il presidente Luca Zaia ribadisce la necessità di utilizzare la mascherina chirurgica anche a partire dal 4 maggio proprio per evitare una seconda ondata del coronavrus: Per non prendere il Coronavirus è necessario usare la mascherina. Ritengo, tra l’altro, assurdo che ci sia qualcuno che controlli se la si usa. È come andare in moto senza casco. Buona norma è di fare questo sacrificio finché si stabilirà che non sarà più necessario”.