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Coronavirus, vacanze estive: spiagge a numero chiuso?

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Coronavirus, vacanze estive 2020: come saranno? Le nuove idee prevedono spiagge a numero chiuso e prenotazioni con le app.

Coronavirus, come saranno le vacanze estive? Sono tante le idee al momento al vaglio di imprenditori e governo. In merito ci sta lavorando la task force guidata da Vittorio Colao che deve coordinarsi con albergatori, ristoratori, proprietari di lidi. Tutti soggetti che già stanno risentendo pienamente della grave crisi economica dovuta al coronavirus. In attesa di capire se davvero si potrà andare in vacanza solo nella Regione in cui ci si trova, poiché saranno vietati gli spostamenti non necessari, ecco quali sono le ultime idee in merito alle vacanze estive 2020. Di certo, bocciati i plexiglass: un’idea, questa, che non piace proprio a nessuno. Per ovviare a ciò, infatti, si pensa piuttosto a come scaglionare la presenza di bagnanti e turisti all’interno della spiaggia.

Coronavirus vacanze estive: prenotazione spiagge

Sono molte le idee al vaglio delle varie Regioni italiane. In Abruzzo, per esempio, si pensa a un’applicazione in grado di gestire il flusso di turisti per evitare pericolosi assembramenti: ognuno potrà scegliere l’ora e e il proprio ombrellone e quante persone vi saranno. In Puglia, a Porto Cesareo, la spiaggia verrà delimitata con corde e picchetti in modo da creare spazi, per ogni turista, di 10 metri.

Per le vacanze estive dopo il coronavirus (presumibilmente quando l’Italia si dovrebbe trovare nella cosiddetta fase 3) anche nel Lazio si stanno vagliando delle idee: la proposta è quella di un numero chiuso per accedere al mare, oltre all’invio di vigilantes per il controllo. Il Veneto, invece, ha elaborato un piano in 18 punti, che prevede spiagge in sicurezza grazie a prenotazioni online, divieti di assembramenti e lidi presidiati.

E le spiagge libere?

Il punto interrogativo, sulle prossime vacanze estive 2020, resta sempre lo stesso. Non esistono solo le spiagge private con i lidi degli imprenditori. Il problema del distanziamento sussiste anche all’interno delle spiagge libere dove chiunque può assembrarsi con altri turisti. Sarà probabilmente compito dei vari Comuni istituire una figura, retribuita, che faccia da controllore.