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Coronavirus, Roma: ragazze minacciate dopo una colletta alimentare

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Dopo aver organizzato una colletta alimentare, un gruppo di giovani ragazze viene minacciato barbaramente. È successo a Roma, nel quartiere Esquilino.

Siamo a Roma, quartiere Esquilino. Un gruppo di ragazze decide di organizzare una colletta alimentare e per questo vengono minacciate. Volevano aiutare coloro che, anche a causa del Coronavirus, ne avevano più bisogno, ma i loro vicini non hanno apprezzato l’iniziativa.

Ragazze minacciate per aver organizzato una colletta alimentare

Nella capitale, dopo aver organizzato una raccolta di cibo, un gruppo di ragazze è stato minacciato. A raccontare la vicenda è Lucia (nome di fantasia, N.d.R), una giovane del quartiere Esquilino: “Abbiamo deciso di dare una mano durante l’emergenza Coronavirus provando a organizzare una colletta di generi alimentari per poi distribuirli a tutti i senza fissa dimora, con l’aiuto della comunità di Sant’Egidio.

Ce li hanno staccati e ci hanno minacciate, imbrattando col sangue il nostro citofono”. La ragazza, insieme ai suoi coinquilini, ha deciso di mettere su una piccola rete per aiutare chi una casa non la ha e per chi avesse bisogno di cibo. Un’iniziativa nobile quindi, trasformata però in un incubo.

Racconta Lucia: “Abbiamo iniziato a distribuire i volantini una settimana prima di Pasqua, spiegando in cosa consistesse il nostro progetto. Li abbiamo attaccati nel nostro condominio e in quello a fianco. In quest’ultimo sono stati tutti tolti”. I giovani però non si sono arresi ed hanno quindi subito ristampato i volantini, riattaccandoli laddove erano stati staccati.

Con una seconda ondata di annunci hanno chiesto di non sabotare l’iniziativa, in quanto utile e necessaria: “Abbiamo specificato che è perfettamente lecito essere persone passive, ma che non lo è boicottare le iniziative altrui” . Ma ovviamente non è finita qui. Anche questa volta i volantini sono stati staccati e poco dopo riattaccati dai ragazzi. Il fascismo non è solo un’idea ma anche un comportamento, e in tutta risposta hanno levato il mio nome dal citofono”, racconta di aver scritto Lucia.

Ragazze minacciate: nessun aiuto ricevuto

La vicenda però non è finita qui: l’atto intimidatorio continua. E se Lucia e i suoi compagni decidono di riscrivere il nome sul citofono della loro abitazione, qualcun’altro ha pensato bene di imbrattarlo di sangue. “Solo il nostro era sporco, quello degli altri condomini no”, spiega la giovane. Questo per evidenziare che erano chiaramente le ragazze le destinatarie dell’avvertimento e non gli altri condomini.

Per essere infatti chiari, il sangue è stato poi coperto con dello scotch per far sì che vi rimanesse. “Siamo andate da polizia e carabinieri per spiegare quanto accaduto, ma non ci hanno fatto sporgere denuncia. Ci hanno detto che sicuramente era solo un gioco, siamo state trattate con molta sufficienza. Siamo rimaste basite, e se ci succede qualcosa quando torniamo la sera da sole?”.

Le ragazze sono state quindi minacciate per una semplice colletta e nessuno poi ha fatto nulla per aiutarle. Né i vicini, né le forze dell’ordine sono accorse in loro aiuto. Speriamo quindi che a Lucia e alle sue coinquiline non succeda niente di male e che invece, venga apprezzato il loro gesto, certamente lodevole.