> > Coronavirus, Napoli: la protesta di pastorai, baristi e negozianti

Coronavirus, Napoli: la protesta di pastorai, baristi e negozianti

Coronavirus, Napoli protesta

S'infiamma la protesta a Napoli per la crisi da Coronavirus. Diverse le iniziative per dare una voce a tanti artigiani e commercianti messi da parte.

Inaugurata la fase 2 del Coronavirus in tutta Italia, a Napoli si accende la protesta per mano di pastorai, baristi e negozianti. La crisi si fa già forte e tante persone sono stufe di stare con le mani in mano: diverse le iniziative fra flash mob, manifestazioni silenziose e virtuali per far sentire la voce di chi non ci sta più.

Coronavirus: Napoli protesta

Non tutte le attività possono ripartire con la fase 2, fra queste tantissimi esercizi commerciali e bar. I pastorai di San Gregorio Armeno si raduneranno davanti alle loro storiche botteghe, chiuse, per protestare: “Siamo alla frutta, per piacere aiutateci a superare questo momento con un contributo sugli affitti”, spiega un portavoce, “con una riduzione sulle tasse locali e nazionali, sulle bollette”. A nulla sono servite le richieste da loro inoltrate a Conte e De Luca, per poter riaprire dal 4 maggio 2020.

Tutti gli artigiani della zona apporranno un cartello sulle serrande abbassate, che parla dell’imminente morte di una delle strade simbolo della città, da sempre calamita per turisti in vista a Napoli. “Si va verso la definitiva cancellazione di secoli di arte e di storia”, racconta Gabriele Casillo, architetto membro dell’Associazione Corpo, che tutela gli interessi dei pastorai.

Riunioni online e manifestazioni

Confcommercio Campania ha indetto una riunione virtuale alla quale dovrebbero aderire mille imprese, ciascuna delle quali potrà esporre i propri problemi. “Redigeremo un documento che poi sottoporremo alla Regione e alle istituzioni locali per cercare assieme una strada verso il rilancio dell’economia e dell’occupazione”, spiega Pasquale Russo, direttore generale.

Il 2 giugno 2020 è previsto invece un vero e proprio corteo, che partirà dalla Rotonda Diaz per attraversare le strade della città fino a Santa Lucia, dove si trova la sede della Regione Campania. Ciascun partecipante indosserà la mascherina e dovrà rispettare le regole del distanziamento sociale: “Servirà a manifestare tutta la frustrazione, la confusione, la rabbia per una pandemia gestita in malo modo sotto tutti i punti di vista che porterà danni enormi”, racconta un portavoce, “I diritti fondamentali sono stati negati, il lavoro e l’economia distrutti e lo Stato non ha garantito nessuno, è mancato di fatto”.