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Uccide il padre per difendere la madre: potrà fare la maturità

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Uccide il padre per difendere la madre ma potrà fare ugualmente l'esame di maturità. La storia di Alex Pompa.

Uccide il padre per difendere la madre ma potrà fare l’esame di maturità. Dopo giorni di dibattito in merito, arriva l’ufficialità per Alex Pompa. Il giovane ha scelto di difendere sua madre. Ha accoltellato il padre Giuseppe, 52 anni, perché pensava volesse aggredirla nel loro appartamento di Collegno. L’ha colpito con 24 coltellate. I carabinieri della stazione di Collegno e del nucleo radiomobile hanno sequestrato 4 coltelli da cucina, alcuni con le lame spezzate per la violenza dei colpi. Erano mesi che Alex e suo fratello Loris cercavano di proteggere la madre. “Avevamo smesso di uscire con gli amici il sabato sera per stare con lei. Non volevamo lasciarla da sola in casa con lui”, ha raccontato Alex, un racconto molto simile a quello del fratello che ieri notte ha assistito all’omicidio. Anche lui ha cercato di allontanare il padre ma non ha preso parte al delitto.

Uccide padre per difendere la madre

Uccide il padre per difendere la madre, ma potrà fare l’esame di maturità. Protagonista Alex, 18 anni, frequenta l’ultimo anno dell’istituto alberghiero Arturo Prever di Pinerolo dove studia per diventare un receptionist, e stava preparando l’esame di maturità. Suo fratello lavora e ha compiuto 22 anni da poco. Descrivono il padre come un uomo “violento, spesso ubriaco, gelosissimo”. Lo era anche la sera dell’omicidio. Quando è rincasato ha iniziato a bere e i famigliari hanno cercato di sottrargli il vino. L’uomo ha iniziato a minacciare tutti di morte e poi si è avvicinato alla madre in modo pericoloso, il figlio ha pensato che volesse aggredirla. E lo ha accoltellato con 24 fendenti.

Nella giornata di mercoledì 6 maggio, dopo sei giorni di carcere, è arrivata la notizia relativamente all’esame di maturità per Alex Pompa: potrà sostenerlo. Anche grazie all’appello del preside dell’istituto Prever: “Contatterò il Miur e le forze dell’ordine per capire se sarà possibile per Alex sostenere l’esame di maturità. So che si può svolgere in ospedale in caso di emergenza, non vedo perché non possa avvenire in carcere per un ragazzo sottoposto a una misura cautelare. Alex è un ragazzo con tanti progetti, una buona media e dal carattere mansueto. Non ha mai condiviso l’inferno che viveva a casa con compagni o professori. Anche per loro ora dobbiamo immaginare un aiuto psicologico che in tempi di didattica a distanza è difficile”.