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Spunta la tassa Covid sugli scontrini: balzello dai 2 ai 4 euro

Tassa Covid scontrini

Una tassa dai 2 ai 4 euro per sostenere le spese di sanificazione anti contagio da Covid: la denuncia dei consumatori.

Con l’avvio della fase 2 e l’apertura di quasi tutte le attività commerciali, l’Associazione Nazionale dei Consumatori ha denunciato l’applicazione di una tassa Covid sugli scontrini. Si tratta di un balzello dai 2 ai 4 euro inserito dagli esercenti a danno dei clienti per finanziare i costi sostenuti a causa del coronavirus.

Tassa Covid sugli scontrini

Da diversi giorni il Codacons sta infatti registrando le segnalazioni di numerosi consumatori che si sono visti applicare un sovraprezzo in particolare da parrucchieri e centri estetici. Una tassa inserita nello scontrino con la voce ‘Covid’ e che sarebbe imposto come contributo obbligatorio per sostenere le spese degli esercenti per sanificazione e messa in sicurezza dei locali.

Alcuni centri estetici poi, ha continuato l’Associazione, avrebbero obbligato i propri clienti ad acquistare un kit monouso comprensivo di kimono e ciabatte al prezzo di 10 euro per sottoporsi ai trattamenti richiesti. Un “far west illegale che potrebbe configurare il reato di truffa” ha affermato prima di presentare denuncia alla Guardia di Finanza e all’Antitrust fornendo tutte le segnalazioni ricevute al riguardo.

Le stesse sono giunte anche all’Unione nazionale consumatori. Diversi cittadini hanno loro spiegato di essersi visti costretti a pagare un contributo extra, una sorta di tassa di solidarietà per coprire le spese aggiuntive per garantire il rispetto delle norme anti contagio. Il presidente Massimiliano Dona ha parlato di “forti dubbi sulla legittimità di una tale pratica, anche nel caso la sovrattassa fosse segnalata in modo chiaro e trasparente”. Questo perché il consumatore dovrebbe pagare per il servizio reso e non per contribuire alle spese sostenute.