Novità in merito alla gestione dell’emergenza coronavirus: a partire dalla giornata del 25 giugno il tradizionale bollettino con gli aggiornamenti sanitari non verrà più diffuso dalla Protezione Civile ma dal Ministero della Salute, interrompendo così una consuetudine che durata dallo scorso febbraio quando vennero registrati i primi focolai nel nostro Paese. L’annuncio è stato dato dallo stesso Dipartimento della Protezione Civile sui proprio account social.
Coronavirus, come cambia il bollettino
Stando a quanto dichiarato dallo stesso Ministero negli scorsi giorni, la decisione di prendere in mano la diffusione del bollettino Covid è stata presa: “Al fine di fornire una notifica più immediata dei dati epidemiologici e offrire un quadro completo sull’andamento della diffusione del Covid-19″. D’ora in avanti pertanto i dati verranno pubblicati sua sul sito della Protezione Civile, nell’apposita sezione dedicata al coronavirus, sa in quello del Ministero della Salute.
??Novità da oggi sull’aggiornamento dei dati sanitari #Coronavirus ??
?Il Bollettino sarà diffuso ogni giorno alle 18 dal @MinisteroSalute
?La dashboard si arricchirà di nuovi datiLa situazione dei contagi è consultabile su https://t.co/V3StmikTRt e https://t.co/jhiXUdpIla pic.twitter.com/Azds2wV2vJ
— Dipartimento Protezione Civile (@DPCgov) June 25, 2020
Nei nuovi bollettini del dicastero, ottenuti tramite l’aggregazione dei dati rilevati da quest’ultimo, dalle regioni e dall’Istituto Superiore di Sanità, sono infatti stati aggiunti nuovi parametri come la suddivisione dei casi totali di coronavirus tra quelli identificati tramite attività di screening e quelli invece identificati tramite sospetto diagnostico.
I primi bollettini dell’emergenza coronavirus risalgono alla fine dello scorso mese di febbraio, quando iniziarono le conferenze stampa del capo dipartimento Angelo Borrelli dalla sede di via Vitorchiano a Roma. Da allora gli appuntamenti con la stampa divennero quotidiani fino al mese di maggio, quando in concomitanza con la diminuzione dei contagi si decise di fissare soltanto due appuntamenti a settimana, per poi annullarli del tutto con l’inizio della Fase 2.