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Neonato abbandonato a Bari, Decaro: "Ci prenderemo cura senza giudicare"

neonato abbandonato a Bari

Sulla vicenda del neonato di 8 giorni abbandonato a Bari, il sindaco ha commentato: "Ora noi dobbiamo prenderci cura di lui senza puntare il dito".

Ha fatto commuovere l’Italia intera la vicenda del neonato abbandonato a Bari. Il piccolo, di soli 8 giorni, è stato lasciato nella culla termica della parrocchia San Giovanni Battista. Un gesto disperato, probabilmente non voluto ma necessario. Un atto d’amore benché compiuto nella sofferenza. Una scelta forse dettata da un incondizionato amore genitoriale, una decisione magari obbligata dalle difficoltà economiche della famiglia d’origine. Il piccolo Luigi è un inno alla vita. In molti se ne stanno già prendendo cura. “Mamma e papà ti ameranno per sempre”. Poi la richiesta: “Chiamatelo Luigi”. Poche parole d’amore accompagnano il ritrovamento del bambino, lasciato fuori dalla chiesa. Forse i genitori saranno rimasti a guardare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto o forse, per la paura di essere notati e per rendere un po’ meno straziante la separazione, si saranno presto allontanati. La bella notizia è che il piccolo sta bene ed è in buone mani: Luigi è amato, curato, accudito. I genitori, evidentemente, si fidavano del luogo in cui lo hanno lasciato: una chiesa.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro. Il primo cittadino pugliese ha espresso il suo affetto per il piccolo Luigi, ma ha ricordato con commozione anche quanto accaduto a Ezachel: mentre Luigi restava solo fuori dalla parrocchia, “un altro bambino di due anni perdeva la vita in un tragico incidente, travolto dall’auto del suo papà”, ha detto Decaro.

Neonato abbandonato a Bari, le parole di Decaro

Decaro ha ricordato che il piccolo Luigi, al quale ormai tutti si sono affezionati, è stato affidato a una parrocchia del quartiere Poggiofranco di Bari e poi alle cure del reparto di Neonatologia del Policlinico. Ma non manca il suo cordoglio per il bambino di due anni morto nel campo rom della città. “A Bari, mentre un bambino di otto giorni veniva lasciato nella culla termica della parrocchia San Giovanni Battista, un altro bambino di due anni perdeva la vita in un tragico incidente, travolto dall’auto del suo papà”. A scriverlo sul suo profilo Facebook è Antonio Decaro.

Sulle vicende si è espresso senza alcun dubbio: “Una piccola vita sbocciava, in un modo così particolare. Un’altra sfioriva, per una insopportabile fatalità, ha aggiunto riferendosi al piccolo Ezachel, involontariamente travolto dal padre che andava in retromarcia con la sua auto. “Non ho trovato parole appropriate, chissà se ne esistono, per mettere ordine alle emozioni che si accavallavano, contrastanti. L’unica cosa che ho provato a fare è stare vicino, ha scritto il sindaco di Bari.

Ha ricordato il suo incontro con il professor Nicola Laforgia, primario del reparto di Neonatologia e Terapia intensiva neonata del Policlinico di Bari. Lui e i suoi collaboratori “in queste ore si stanno prendendo cura del piccolo Luigi”. E ancora: “Ho incontrato, all’obitorio, i genitori che hanno perso tragicamente il loro Ezachel”. Decaro ha concluso:Ora noi dobbiamo prenderci cura di loro, di tutti loro. Senza giudicare, senza recriminare, senza puntare il dito. Così fa una comunità unita, nel dolore e nella speranza, di fronte a due famiglie che oggi più che mai hanno bisogno di noi.