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Vaccino anti Covid, per Oxford e Pomezia in commercio a inizio 2021

Vaccino anti Covid, per Oxford e Pomezia in commercio a inizio 2021

Si avvia alla sua seconda fase la sperimentazione del vaccino frutto di collaborazione fra Oxford e Pomezia.

È un annuncio che dà speranza quello fatto dall’Università di Oxford e dall’Irbm di Pomezia sul vaccino anti-Covid in fase di sperimentazione. Secondo Piero di Lorenzo, presidente dell’azienda coinvolta nella ricerca del vaccino, a inizio del prossimo anno si avrà la disponibilità del vaccino. “Entro la fine dell’anno in corso arriveranno milioni di dosi, la copertura entro pochi mesi sarà nel complesso buona” ha detto in un’intervista rilasciata a Libero.

Vaccino e Covid: la speranza di Oxford e Pomezia

Secondo di Lorenzo, i primi che accederanno alle dosi saranno le categorie a rischio: anziani e malati con più patologie. Per quanto riguarda la sperimentazione, l’ultima fase cesserà a settembre. Per ora i risultanti sono molto promettenti. Alla fine di questa tranche, sarà necessaria l’autorizzazione degli esperti che ne definiranno la regolarità: “Sono certo – ha detto di Lorenzo – che taglieranno tutti i tempi burocratici e daranno l’autorizzazione nel tempo strettamente necessario per analizzare con la giusta severità i risultati scientifici. Una volta che il ChAdOx1 sarà stato validato, partirà la prima distribuzione delle dosi“. Se tutto va come deve andare, entro la metà del 2021 nel mondo potrebbero essere distribuiti due miliardi di dosi. Il numero uno di Irbm ha assicurato: “L’antidoto verrà commercializzato al prezzo del costo industriale quindi a 2 o 3 euro. Non verrà caricato un solo euro per la proprietà intellettuale. Il ritorno sarà tutto d’immagine”.

Il vaccino e l’accordo con l’Italia

Nell’intervista, di Lorenzo ha fatto sapere che l’azienda ha già stipulato con il Ministero della Salute un accordo per l’approvvigionamento di vaccino fino a 400 milioni di dosi per tutta la popolazione europea: “Possiamo stare certi che il nostro Paese avrà una corsia preferenziale nella distribuzione dei vaccini. Se la situazione lo richiederà, abbiamo assicurato al presidente di AstraZeneca e al ministro Speranza che siamo a disposizione. Siamo in grado di produrre fino a 30 milioni di dosi l’anno” ha aggiunto. Il vaccino è nato nei laboratori della Università di Oxford. È ancora in corso la sperimentazione: secondo il CEO di AstraZeneca, Pascal Soriot, entro la fine dell’estate avremo risposte certe.

Terminata la prima fase, si procederà alla seconda. Saranno coinvolti circa mille adulti sani fra 18 e 55 anni. Nel passaggio dalla seconda alla terza fase, il campione coinvolgerà circa 10mila volontari sani, inclusi bambini e anziani. Se la risposta sarà positiva, non resterà che attendere la validazione dalle autorità sanitarie competenti.