> > Distanziamento treni, parla Italo: "Dobbiamo annullare molti convogli"

Distanziamento treni, parla Italo: "Dobbiamo annullare molti convogli"

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Il vicepresidente di Italo Flavio Cattaneo ha criticato l'improvviso dietrofront del governo sul distanziamento da applicare a bordo dei treni.

L’ultima ordinanza del ministero della Salute che ripristina il distanziamento a bordo dei treni non sembra essere stata ben accolta da Italo-Ntv, la principale impresa ferroviaria privata del nostro Paese. Il suo vicepresidente Flavio Cattaneo ha infatti criticato l’atteggiamento ondivago del governo, che prima aveva autorizzato l’abolizione del distanziamento salvo poi compiere un’improvvisa marcia indietro a fronte delle proteste e delle preoccupazioni del comitato tecnico scientifico.

Distanziamento treni, parla il vp di Italo

In diretta durante la trasmissione di Rete 4 Stasera Italia, il vicepresidente Esecutivo Cattaneo ha infatti affermato come a causa dell’ordinanza molti convogli dovranno essere necessariamente cancellati: Dobbiamo per forza annullare da domani molti convogli perché in base all’ordinanza del ministro Speranza sono fuorilegge: daremo rimborsi ai nostri clienti, ma domani in stazione molta gente non troverà il suo treno”.

Cattaneo ha criticato il comportamento tenuto dall’esecutivo, che all’ultimo momento ha ribaltato decisioni prese quasi due settimane prima: “Abbiamo discusso con i ministeri, abbiamo investito, nonostante i nostri conti siano stati massacrati, il nostro personale a bordo sanifica ogni volta che scende un passeggero. Eravamo tranquilli di avere adottato tutto quello che prevedevano le regole e abbiamo venduto i biglietti. Poi a valle di un tweet si è scatenato un putiferio con una ordinanza che dice l’esatto contrario di 15 giorni fa. Secondo il vicepresidente si tratta di un modo non serio di procedere, anche a fronte del calo dei guadagni subito da Italo, che durante il lockdown ha perso il 95% del fatturato.

Il paragone con i voli aerei

Nel corso del suo intervento, Cattaneo lamenta inoltre come l’ordinanza del ministero valga soltanto per i convogli ferroviari e non per i voli aerei, dove a suo dire il ricambio d’aria sarebbe nettamente inferiore rispetto a quello presente sui treni: “La stessa ordinanza non toglie il distanziamento aerei motivando questa scelta in base a un orientamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità basato su aspetti tecnici legati alle caratteristiche del sistema di aria condizionata, ma i nostri studi hanno verificato il nostro sistema condizionamento che non solo è sufficiente ma è del 50% superiore per ricambio d’aria a quello di un aereo.