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Coronavirus, il post contro i negazionisti: "Non c'è immunità perenne"

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È diventato virale sui social il post di un uomo, ex positivo al coronavirus, dove mette in guardia coloro che sottovalutano o negano la pandemia.

Una semplice fotografia che mostra gli effetti devastanti del coronavirus sull’organismo umano, così sui social il 43enne Roberto Perruccio ha voluto condividere ciò che ha vissuto quando lo scorso febbraio è risultato positivo al Covid-19. Un messaggio rivolto soprattutto a chi ancora oggi si ostina a sottovalutare o ancora peggio a negare l’effettiva pericolosità del virus, sostenendo la necessità di diffonderlo il più possibile così da raggiungere una presunta immunità di gregge.

Coronavirus, il post dell’ex positivo

Nel suo post, Perruccio racconta inoltre il lungo periodo passato in isolamento senza poter vedere i propri familiari. Una condizione che contribuisce a provare fisicamente e psicologicamente i malati di coronavirus: “Quello nella foto sono io il 18 marzo. Ero al giorno 26 di positività al Covid. Ne avevo davanti altri 14. Ero al giorno 24 senza vedere mio figlio. Ne avevo avanti altri 36. […] Ero stanco, solo, incazzatissimo. I sintomi più forti erano passati, ma il disagio di essere stato così male c’era ancora. Bello forte”.

Da qui l’attacco ai cosiddetti negazionisti, spesso indifferenti alle più basilari norme di sicurezza sanitaria salvo poi ricredersi quando vengono colpiti in prima persona dal virus: Tu che credi che questo virus non esista, che però ti scansi di un metro quando ti dico che l’ho avuto, guardala bene questa foto. Poi guardati allo specchio e sputati in faccia”.

“L’immunità perenne non esiste”

Il 43enne rammenta inoltre come non esista alcun tipo di immunità perenne una volta che si è contratto il coronavirus, al contrario di quanto affermano molti: “Ma parliamo di cose vere. I miei anticorpi stanno calando, a maggio avevo 12.1 IgG, a giugno 10.1, a Luglio 9.8. Ora vedremo ad agosto, ma se continua così, entro la fine dell’anno avrò perso la mia copertura. […] L’immunità perenne non esiste, e la durata degli anticorpi cambia da persona a persona”.