> > Grado, Giuliano Felluga (Protezione Civile) contro i migranti

Grado, Giuliano Felluga (Protezione Civile) contro i migranti

Grado, Giuliano Felluga (Protezione Civile) contro i migranti

Il responsabile della Protezione Civile di Grado attacca i migranti. E un post su Facebook infiamma l'agone politico.

Ha chiesto scusa per le parole usate, Giuliano Felluga, della Protezione Civile di Grado, eppure non è bastato per placare la polemica sui migranti. I social non dimenticano, e un post di Facebook non può cancellare il livore che le sue parole trasudavano verso i migranti chiusi nell’ex caserma Cavarzerani di Udine.

Grado: Giuliano Felluga contro i migranti

L’incidente risale al 21 luglio scorso, quando alcuni migranti hanno cominciato a protestare contro la decisione del sindaco di Udine, Pietro Fontanini, di prolungare la quarantena nell’ex caserma Cavarzerani della città. Sotto un post di Ilaria Cecot, ex assessore provinciale, il responsabile della Protezione Civile di Grado ha commentato: “Non preoccupatevi, stiamo organizzando gli squadroni della morte e nel giro di due giorni riportiamo la normalità” aggiungendo: “A Grado ci sono persone che metterebbero la firma per avere la roba da mangiare che loro buttano via. E noi sappiamo solo assistere gli stranieri, e i nostri non li aiutiamo“. Quando un’utente ha chiesto a Felluga di specificare cosa intendesse con squadroni della morte, ecco la sua risposta agghiacciante: “Quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio. Così non rompono più“. Parole che la stessa Cecot ha definito inaccettabili. Intanto, la Cgil ha chiesto al sindaco che vengano presi provvedimenti per quello che è, a tutti gli effetti, un dipendente comunale.

I migranti positivi nell’ex caserma di Udine

Intanto, non si placano le proteste all’interno dell’ex caserma. Vi sono confinati 400 extracomunitari, che non accettano le misure di quarantena prolungate dal sindaco Fontanini. I migranti chiedono al primo cittandino migliori condizioni e un trattamento più favorevole. La città fa fatica a gestire un’emergenza che si è ormai cronicizzata. Duro è stato il commento dell’assessore alla sicurezza di Udine, Alessandro Ciani: “Il governo sta sottovalutando la rotta balcanica, si parla solo di Lampedusa“. Per contenere una possibile, nuova emergenza sanitaria, il primo cittadino ha prolungato la quarantena nell’ex caserma, generando tensione.

Sulla questione, si è espresso anche il governatore del Fiuli Venzia Giulia, Massimiliano Fedriga (Lega): “Non bisogna farsi intimidire da immigrati entrati clandestinamente in Italia, bisogna tutelare la salute pubblica“. Certo è che, fra la tutela pubblica e i forni crematori paventati v’è un incolmabile abisso.