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Napoli, scoperto un nuovo focolaio Covid nel macello Imac di Caivano

Covid, nuovo focolaio a Caivano, Napoli

Sono quasi tutti asintomatici i dipendenti della Imac positivi al tampone Covid. Per l'impianto di macellazione di Caivano si paventa la chiusura.

A Caivano, alle porte di Napoli, è stato di recente scoperto un nuovo focolaio di Covid-19. Il cluster è stato individuato in macello della Imac. Sono in corso gli accertamenti, con tamponi a tappeto su tutto il persone addetto alla lavorazione della carne. Gli esperti assicurano: “Non ci sono rischi di contagio con il consumo della carne“.

Il macello di Caivano: un focolaio di Covid a Napoli?

Nell’azienda di macellazione avicola della Imac alcuni dipendenti sono risultati positivi al nuovo coronavirus. Stando a quanto riferito dalle autorità competenti, sarebbero venti i dipendenti tuttora positivi. L’Asl sta procedendo con. le indagini epidemiologiche, ricostruendo i contatti dei lavoratori e mappando la situazione nelle province di Napoli e Caserta. Quasi tutti i positivi sono asintomatici e sottoposti ad isolamento domiciliare. L’Asl Napoli 2 Nord si sta occupando di valutare gli altri tamponi finora rilevati e capire se si potrebbe parlare di un cluster più esteso rispetto alla situazione attuale.

Il focolaio nel macello della Imac

L’Imac ha proceduto alla repentina sanificazione di tutti i locali. L’azienda sta collaborando con le autorità sanitarie locali per tracciare il quadro del contagio. C’è, infatti, il rischio che l’intera azienda potrebbe chiudere: questo avrebbe importanti ripercussioni per una società che serve, da 60 anni, la filiera avicola del Centro e Sud Italia. Prima di Napoli, sono stati diversi i casi di cluster insorti negli stabilimenti di macellazione e lavorazione della carne, non solo in Italia: lo dimostrano i precedenti in Germania e nel Regno Unito.

Ma c’è un rischio di contagio attraverso il consumo della carne? Gli esperti tranquillizzano. Nessun rischio per chi acquista la carne nei supermercati. Il Sars-CoV-2 resta un virus respiratorio. Gli studi scientifici condotti finora escludono, pertanto, una trasmissione attraverso il consumo dei cibi.