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Bracciante picchiato ad Aprilia, aveva chiesto uno stipendio regolare

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Per aver soltanto chiesto uno stipendio adeguato al lavoro svolto, un bracciante agricolo di Aprilia è stato aggredito dal proprio superiore.

Arriva da Aprilia l’ennesimo episodio di violenza e soprusi ai danni di un bracciante agricolo, picchiato dal proprio datore di lavoro soltanto per aver chiesto lo stipendio originariamente pattuito e aver minacciato di recarsi dai Carabinieri nel caso non gli fosse stato versato. A testimoniare la vicenda un video girato dallo stesso lavoratore di origini indiane, che a seguito del’aggressione è stato trasportato al pronto soccorso dove i medici gli hanno dato una prognosi di sette giorni.

Bracciante agricolo picchiato ad Aprilia

Nel video diffuso dall’Unione Italiana Lavori Agroalimentari e riportato dai principali organi d’informazione si può vedere il bracciante andare a riscuote lo stipendio di 200 euro dal datore di lavoro, il quale però rifiuta di versargli la cifra stabilita accusandolo di aver piantato male i semi e aver conseguentemente fatto crescere male il raccolto. Il datore gli dà quindi solo 80 euro, addebitando al bracciante il costo dei semi di zucchina piantati.

A quel punto il bracciante annuncia di voler recarsi dai Carabinieri per denunciare l’accaduto, ma appena sente queste parole il datore di lavoro gli si avvicina e gli sferra un pugno dritto in testa che lo fa cadere rovinosamente a terra: “Chiamali ora i Carabinieri, hai capito pezzo di m***a. […] Dopo due anni non sai lavorare bene? A chi vuoi prendere per il c**o?”.

Il commento della Uila

Nel commentare l’episodio, il segretario nazionale della Uila di Latina Giorgio Carra ha spiegato come molti dei 20mila lavoratori agricoli della provincia laziale siano stranieri, costretti ogni giorni a subire soprusi di questo tipo: “Questi episodi di violenza, spesso conseguenti alla convinzione di poter sfruttare impunemente i lavoratori, non solo danneggiano e mortificano i lavoratori coinvolti, ma alimentano un’immagine del settore agricolo di Latina che non corrisponde alla realtà e che, come più volte abbiamo denunciato, danneggia anche e soprattutto le aziende e i datori di lavoro che si comportano correttamente nei confronti dei propri dipendenti”.