Aumentano i casi di coronavirus in Italia: oltre all’abbassamento delle temperature, si teme che la riapertura delle scuole possa contribuire al rialzo della curva epidemiologica. Eppure, secondo i dati resi noti dal ministro Lucia Azzolina, finora è stato contagiato solo lo 0,021% degli studenti.
Coronavirus, i contagi nelle scuole
Il ministro Azzolina conferma quanto detto da Franco Locatelli: le scuole non sono la causa dell’impennata dei contagi in Italia. Contrariamente a ciò che sta accadendo nella vicina Francia, dove molti focolai sono legati ai poli scolastici e universitari, nelle scuole italiane finora sembra essere relativamente basso il numero dei contagiati. Si tratta, stando a quanto dichiarato dalla Azzolina, di “1492 alunni infettati, 349 positivi tra il personale docente e 116 tra quello non docente“. Si conferma così che la maggior parte dei contagi avviene al di fuori delle aule. Gli studenti contagiati costituiscono quindi lo 0,021%. Tra gli insegnanti, invece, è positivo lo 0,047% del totale, che sale a 0,059% per il personale non docente.
Al termine di un confronto con l’Istituto superiore di sanità e con il Cts, in cui è stato tracciato l’attuale andamento dei contagi nelle scuole, il ministro dell’Istruzione ha dichiarato: “Dalle prime valutazioni fatte è emerso che la scuola non ha avuto impatto sull’aumento dei contagi generali, se non in modo molto residuale”. Quindi ha aggiunto: “Restiamo molto prudenti ma, al momento, i dati sono positivi e questo ovviamente è confortante per tutti”.
“Come rilevato anche dagli esperti, i contagi nelle scuole, in questa fase, sono casi sporadici. Per lo più, contratti fuori da scuola“. Così ha sottolineato la Azzolina, la quale ha poi tenuto a sottolineare che: “Il sistema scolastico ha iniziato in sicurezza e sta tenendo perché si è attrezzato, con grande sacrificio di chi ogni giorno ci lavora o ci studia, e delle famiglie. Ma la convinzione di tutti è che serva molta più prudenza per tutte le fasi e le attività extrascolastiche”.