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Coronavirus, Locatelli: "Scuola non c'entra con l'impennata contagi"

Salgono i contagi da Coronavirus, Locatelli: "Non c'entra la scuola"

Coronavirus, secondo Locatelli la scuola non c'entra con l'impennata di contagi registrata di recente. "Il virus non ha perso forza", ha dichiarato.

Secondo Franco Locatelli, il Coronavirus con la scuola non ha grande correlazione, o meglio questa non c’entra con la recente impennata di contagi. “I numeri italiani non possono che essere guardati con una certa preoccupazione, per quanto la nostra situazione sia favorevole rispetto a quella di altri Paesi”, ha dichiarato a La Repubblica, “Ci devono allertare e non allarmare, soprattutto va chiarito bene che quanto abbiamo affrontato la scorsa primavera, il lockdown, non lo rivivremo“.

Locatelli sul Coronavirus

Il presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts) Franco Locatelli, ha commentato i dati del primo ottobre 2020 sul contagio da Coronavirus in Italia. “Ora il Paese è preparato, ci sono comunque terapie per rallentare la malattia, presto arriveranno vaccini e medicinali efficaci come gli anticorpi monoclonali”, ha detto.

Locatelli: “La scuola non c’entra”

La riapertura delle scuole e il graduale avvicinamento al servizio mensa e il tempo pieno, non sarebbe d’impatto sul numero di contagi registrato. È passato poco tempo dall’apertura e comunque ci sono misure stringenti e percorsi attenti per garantire la sicurezza sia di chi ci lavora sia di chi ci va”, ha detto Locatelli, Non ho la sfera di cristallo ma, a mio giudizio, alla fine la partita giocata negli istituti avrà un risultato largamente positivo”.

Dopo cinque mesi, i nuovi casi di Coronavirus sono tornati a salire oltre quota 2.500, con crescita anche nelle terapie intensive (quasi 300 ricoverati rispetto ai precedenti 50). “Questo dato testimonia purtroppo l’immutata capacità del virus di provocare danni assai gravi sull’organismo di chi viene infettato”, ha dichiarato l’esperto, “Credo che purtroppo, e sottolineo purtroppo, si tratti della più evidente smentita di chi diceva che il virus ha perso il potere di indurre danni gravi in persone fragili”.