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Migranti positivi a Sassari si ribellano all'isolamento: scoppia la rivolta

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I 72 migranti, tra cui 60 positivi, ospiti di una struttura a Sassari, hanno dato il via ad una rivolta per chiedere di porre fine alla quarantena.

Tensioni nei pressi di Sassari, dove i migranti che stanno osservando l’isolamento nell‘hotel Pagi a Predda Niedda, nella zona industriale, si sono ribellati alle norme anti contagio dando il via ad una rivolta che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine: dei 72 ospiti della struttura, i positivi sono in tutto 60.

Migranti positivi a Sassari

La protesta è scoppiata nella serata di martedì 13 ottobre 2020. Alla base vi è la richiesta di non rimanere più in quarantena di poter fare un secondo tampone al più presto. Molti dei migranti lavorano infatti nelle aziende della zona e pretendono di poter tornare al loro impiego. Tuttavia i protocolli sanitari sono unici nel paese e per il momento non sussistono le condizioni per effettuare nuovi test.

Situazione che ha provocato l’ira degli ospiti i quali hanno iniziato a lanciare per strada oggetti, olio e vernice. Subito sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato, già sul posto da diverse ore per respingere il loro tentativo di fuga, in tenuta antisommossa.

Il clima è diventato subito teso e i soggetti, nonostante la presenza delle forze dell’ordine, hanno continuato a lanciare qualunque cosa capitasse loro tra le mani. Dopo diversi minuti i poliziotti sono riusciti a sedare la protesta e sono rimasti a presidiare il centro per tenere la situazione sotto monitoraggio. Già nel pomeriggio i migranti avevano cercato di scavalcare le barriere di recinzione dell’hotel o di scappare dai cancelli. Tra loro c’erano anche persone senza mascherine che avrebbero potuto contribuire a veicolare il coronavirus.