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Bologna, bar aggira dpcm: chiude alle 24 e riapre all'1

bar bologna aggira dpcm

Un bar di Bologna, solitamente aperte h24, aggira il dpcm chiudendo a mezzanotte e riaprendo solo un'ora dopo.

L’italia, è ormai evidente, è alle prese con una nuova seconda ondata di coronavirus motivo per cui il governo ha varato nei giorni scorsi un nuovo dpcm con nuove misure di contenimento per contrastare la diffusione. Tra le miusre presenti c’è anche quella che impone la chiusura dei locali alle 24, per disincentivare uno dei motori del contagio: la movida. Il dpcm ha però dimostrato di avere una falla che ora rischia di rendere vano il suo intervento. I locali aperti infatti h 24 non hanno limiti orari nella riapertura, motivo per cui dopo la mezzanote, orario in cui chiudono, potranno riaprire quando vogliono dato che il decreto nulla dice in tal senso. Il caso di un bar di Catanzaro che ha aggirato il dpcm ha diviso il mondo dei social, così come quello del bar Mavit di Bologna che ha riperto un’ora dopo la mezzanotte.

Bar di Bologna aggira il dpcm

“Il decreto non dice nulla sull’orario di inizio attività”, dicono dal bar di Bologna al Corriere della Sera. Ed in effetti è così. La titolare, Carlotta, ci tiene però a precisare non è possibile per loro parlare di truffe o irregolarità: “Il decreto è chiaro e noi lo stiamo applicando, senza infrangere nulla. All’ingresso ci sono i cartelli in cui si dice chiaramente che il locale chiude alle 24 e riapre all’1, solamente un’ora dopo. Non facciamo niente di vietato”.

Al decreto del governo si aggiunge poi l’ordinanza della Regione Emilia – Romagna che vieta la vendita di bevande in vetro o lattina dalle 22 alle 6, motivo per cui il bar Mavit di Bologna in quelle ora si limita ai servizi di caffetteria, vendita di panini e bibite non alcoliche. Inoltre, per la proprietaria il contrasto alla movida non dovrebbe riguardare nella specifico il suo locale che svolge una funzione ben diversa essendo vicino alla stazione. “L’ordinanza del comune è rivolta prevalentemente alla movida, ma noi qui abbiamo esigenze e clientele diverse. Qui non si fanno serate o aperitivi, ma viene gente che di notte lavora o viaggia”.

Una falla quella evidenziata dai locali di Catanzaro e Bologna che rischia di poter diventare un grande problema per il governo in tutto il territorio nazionale.