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Covid-19, l'allarme di Capua: "Virus non si è indebolito, abbiamo fallito"

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"Il vaccino contro il Covid non segnerà la fine della pandemia", questo l'avviso della virologa Ilaria Capua.

Il mondo sta vivendo una nuova ondata di Covid-19. La curva dei contagi, con l’arrivo delle basse temperature, è tornata a risalire. La virologa Ilaria Capua non è ottimista a fronte dei dati degli ultimi giorni. Continuando così, infatti, neanche l’arrivo di un vaccino riuscirebbe ad uccidere totalmente il virus e porre fine alla pandemia.

Capua: “Covid-19 è stabile”

Ilaria Capua, intervenuta in diretta dall’America nel corso della puntata di Domenica In andata in onda il 18 ottobre, ha fatto il punto sull’emergenza Covid-19. Il bilancio è allarmante: “Il virus è lo stesso, non si è indebolito ma nemmeno incattivito, quindi la popolazione virale è abbastanza stabile dal punto di vista genetico. Abbiamo 9 mesi di esperienza alle spalle per la gestione dei pazienti e poi dei comportamenti da tenere“.

Serve, dunque, continuare a seguire le norme igienico-sanitarie dettate dagli esperti: “Mascherina, ovvero proteggersi la parte del viso dove ci sono quei recettori che rappresentano la scarpa dove il virus infila il piede. Tenere le mani pulite perché le mani toccano tutto e poi il distanziamento: il virus non ha le ali, la sana distanza salva perché la stragrande maggioranza della carica virale non è in grado di fare metri e metri. Queste tre cose insieme funzionano bene. La forza della catena di prevenzione dipendono dalla forza dell’anello più debole. Dobbiamo dare il buon esempio“.

Il rispetto di queste regole, tuttavia, non è semplice soprattutto in alcune circostanze, come nei mezzi di trasporto: “E’ vero – ammette CapuaTeniamo presente che ognuna di queste misure abbatte il rischio di contagio. Dobbiamo mettere in pratica all’occorrenza queste regole, altrimenti il Paese muore, non solo l’Italia. Bisogna trovare insieme la forza di reagire a questo attacco: è uno sciame virale. Adesso bisogna stringere i denti e andare avanti“.

Il vaccino contro il Covid-19

Neanche il vaccino, da solo, secondo la virologa, potrà annientare completamente il virus: “Siamo in mezzo a un’emergenza pandemica anche molto diversa dalle precedenti, noi come comunità scientifica non eravamo pronti. Abbiamo fallito completamente nel sottolineare questo rischio e non c’era nemmeno un piano pandemico. Il vaccino – sottolinea Capua non sarà la soluzione. Bisogna toglierselo dalla testa. Non ci sarà per tutti e quando esisterà sarà utilizzato in modo strategico: i più fragili e poi sia gli operatori sanitari che nei settori chiave. Servirà dunque un ulteriore sforzo di responsabilità quando arriverà in diverse formulazioni. Non svalicheremo l’inverno con il vaccino per il Covid 19: sarà presente dalla primavera significativamente e noi saremo pronti per il prossimo inverno, questa è la mia speranza.

Gli ingredienti non li conoscevamo, non sappiamo quanto siano immunogeni questi virus. L’esperienza da cui si trae tutto è in campo veterinario perché gli animali il Coronavirus ce l’hanno eccome. Non aver pensato di essere fatti di carne e ossa e cadere sotto una piccola pallina di gelatina che sostanzialmente vuole solo esistere moltiplicando e infettando ogni essere vivente è stato l’errore più grande. Un problema complesso che non può essere affrontato così.

Le persone devono ascoltare di più gli scienziati: ora mi viene in mente la scarica di insulti che siamo presi ai tempi dell’aviaria. La pandemia non c’è stata solo perché migliaia e migliaia di persone hanno fatto quello che non è stato fatto invece contro il Coronavirus. La sanità pubblica nella nostra società così iperconnessa va programmata nel lungo periodo. La nostra salute è legata alla salute della catena animale e a quella delle piante, vanno tenuti sotto controllo più settori. La pandemia – conclude – questo ce lo dice forte e chiaro“.