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Covid, Di Perri: "Superare il lockdown con i tamponi rapidi prima di uscire"

giovanni di perri coronavirus

La ricetta dell'infettivologo torinese per tornare a una vita normale: test veloci per andare in palestra o al ristorante

Giovanni Di Perri, infettivologo dell’ospedale Amedeo di Savoia, ha lanciato una proposta per superare il lockdown: tamponi rapidi che rivelano positività al Covid prima di uscire di casa. “Immagino una scena di questo tipo: si chiama il ristorante per prenotare un tavolo e, oltre a chiedere al cliente a che ora vuole cenare, gli si chiede anche a che ora è comodo per andare a fare il tampone rapido. A quel punto tutti coloro che saranno nella sala avranno la garanzia di stare in un ambiente sicuro, perché tutti negativi. E lo stesso si potrà fare per avere accesso a una palestra, al parrucchiere. Tutto deve essere aperto, ma con vincoli precisi di dover certificare la propria negatività”.

Covid, superare il lockdown con i tamponi rapidi

“Credo che in questo momento i privati potrebbero dare un forte impulso per trovare nuove soluzioni che limitino la diffusione del coronavirus e allo stesso tempo arginare le perdite economiche – ha continuato Di Perri -. Per esempio gruppi di negozi o attività potrebbero aggregarsi per stringere convenzioni con laboratori privati dove far eseguire i tamponi. Certamente un sistema di questo tipo ha un costo, ma acquistando grandi quantità di test, il prezzo per ciascuno potrebbe abbassarsi molto, anche a 10-15 euro, e penso che possa essere distribuito tra il cliente, l’esercente e magari un contributo potrebbe darlo anche lo Stato, anziché distribuire finanziamenti per comprare monopattini.

“Poi si dovrebbe stabilire la validità di una certificazione – prosegue -, per capire ogni quanti giorni il tampone si deve ripetere. In ogni caso non si tratterebbe di un’imposizione”. Infatti, “chi non vuole praticare attività o frequentare luoghi pubblici, non è certo obbligato a sottoporsi al test, ma stando chiuso in casa in lockdown non ha nemmeno occasione di contagio”.

Infine un commento sull’attuale situazione epidemiologica: “Siamo di fronte a una parabola con una punta molto larga, che cresce un po’ più lentamente rispetto alle scorse settimane, ma che è ancora posizionata su numeri molto alti. Ora raddoppiano ogni 9,7 giorni mentre al 24 ottobre si duplicavano ogni 6,8 giorni. Quindi la diffusione del virus sta rallentando perché trova minori occasioni per propagarsi, e questo ci incoraggia. Ma anche arrivati al massimo, dobbiamo concentrarci sulla discesa e la mia ricetta è questa: niente lockdown ma tantissimi controlli per fare qualunque attività“.