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Covid, registrati 50mila morti in Italia dall'inizio della pandemia

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L'Italia ha raggiunto il picco di 50mila morti di Covid tra la prima e la seconda ondata: come sono distribuiti i decessi?

In soli due mesi (ovvero dopo l’allentamento delle restrizioni durante la scorsa estate), in Italia è stata raggiunta la drammatica quota di 50mila morti di Covid. Da settembre a novembre, si sono registrati 15mila decessi, mentre durante la prima ondata si toccò quota 35mila. Le regioni più colpite rimangono Lombardia e Piemonte, ma la distribuzione dei morti nella penisola risulta più omogenea rispetto alla primavera.

Covid Italia, registrati 50mila morti

Dall’inizio della pandemia (marzo) fino a novembre 2020, l’Italia ha registrato 50 mila morti per Covid. Numeri certamenti meno “altisonanti” di Usa e altri paesi europei, ma preoccupa il balzo dei decessi. Se da luglio a settembre siamo passati da 34.788 a 35.738 decessi, nei 60 giorni che intercorrono tra il 22 settembre e 22 novembre il numero dei morti è salito vertiginosamente di 15 mila unità.

La crescita dei morti fortunatamente non è stata esponenziale. Rispetto alla prima ondata, i decessi si distribuiscono in modo più omogeneo su tutta la penisola. I dati confermano, tuttavia, che le regioni del nord restano le più colpite, in particolare Lombardia e Piemonte. La prima piange 20 mila morti, mentre il Piemonte 5 mila. Il quadro generale però è cambiato e anche nel resto della penisola i dati sono allarmanti, In Emilia-Romagna si attestano 5.300 morti, mentre in Veneto 3.200.

Seguono Toscana e Liguria a quota 2.200 decessi, contro i “soli” mille di Sicilia, Lazio, Puglia e Marche. Nonostante in Campania la situazione rimanga di forte emergenza, nei mesi della pandemia si sono registrati 1.270 morti. Il Molise resta ancora la regione meno colpita, con soli 100 decessi al 22 di novembre.