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Covid, l'ipotesi per Natale: Italia "grande zona arancione"

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Passa la linea dura anche per la pressione degli scienziati che temono "una terza ondata a breve"

Le norme attualmente in vigore potrebbero non essere sufficienti a contenere il contagio durante le feste. Ne è convinto il Comitato tecnico scientifico, che nel pomeriggio di lunedì 14 dicembre, nel corso di un vertice urgente col governo, ha proposto nuove restrizioni anti Covid, valide in tutta Italia per tutto il periodo di Natale. Il premier Giuseppe Conte, che in un primo momento pareva restio a introdurre nuove restrizioni, è a colloquio con i ministri Speranza, Franceschini, Boccia e Bonafede, che hanno manifestato parecchia preoccupazione per i giorni di festa.

Covid Natale, l’ipotesi: “Italia grande zona arancione”

Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, è stato chiaro: ” Il virus non ammette deroghe, gli spostamenti vanno ridotti. Tornare indietro è pericoloso”. E ancora: “Abbiamo già espresso la nostra preoccupazione. Non penso a un lockdown, ma so che sarebbe la soluzione più efficace contro la terza ondata”.

Il Natale potrebbe infatti causare la terza ondata di Covid a gennaio. Il Governo tuttavia vorrebbe trovare un equilibro tra il rigore e il desiderio degli italiani di passare le feste con i propri cari. Per il momento le ipotesi al vaglio sono due: spostamenti limitati ma negozi aperti, oppure una zona rossa nazionale. Nel secondo caso ci troveremmo difatti con un nuovo lockdown generale, identico a quello primaverile.

Sulla questione è recentemente intervenuto anche l’infettivologo genovese Matteo Bassetti. Ritiene che al cenone di Natale non ci possano essere, causa Covid, più di dieci persone. “Occorre evitare che il Natale diventi un moltiplicatore di contagi”, ha dichiarato. “Natale con i tuoi (in sicurezza), Pasqua con il vaccino“.