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Crisanti: " I ritardi della Pfizer sono una scusa, contenzioso non credibile"

andrea crisanti

Contrario ad un'azione legale contro la Pfizer, Crisanti ritiene che i ritardi delle consegne dei vaccini sarebbero soltanto una scusa.

Il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti ritiene che il contenzioso aperto con la Pfizer a causa dei ritardi nelle consegne dei vaccini sia non credibile, non fattibile e controproducente. Anche perché a suo dire l’Italia non ha ancora un calendario preciso per la campagna vaccinale.

Crisanti sui ritardi della Pfizer

Intervenuto su La7, l’esperto ha affermato che i ritardi della casa farmaceutica erano già visibili da tempo, da quando cioè l’azienda aveva promesso 1,8 milioni di dosi ma si è trovata a ricevere domande per molte più fiale senza riuscire a produrle. Secondo lui però la strada dell’apertura di un contenzioso non è la migliore da prendere: “Lascia il tempo che trova portare avanti un’azione legale contro un gigante come la Pfizer dalla quale poi dipenderemo in futuro“.

Anche perché, ha continuato, a stipulare i contratti è stata la Comunità Europea. Quindi sarebbe quest’ultima che nel caso dovrebbe aprire il contenzioso. “Ma è stata piuttosto tiepida sulla questione. Inoltre, non si aprono contenziosi con chi ti dovrebbe aiutare“, ha aggiunto.

In più Crisanti si è chiesto quanto sia utile lamentarsi dei ritardi delle consegne quando ancora non si ha un calendario preciso per partire con le vaccinazioni di massa. Di qui la sua convinzione che la mancanza di dosi sia una scusa: “Se arrivassero adesso non sapremmo nemmeno come somministrarle“. In più si sconta anche il fatto che Astrazeneca, che ha già annunciato tagli per il 60% rispetto alle dosi previste, ancora non ha ancora ottenuto l’autorizzazione dall’Ema per mettere in commercio il vaccino. Questa è prevista per il 29 gennaio ma potrebbe arrivare anche prima.