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Vaccini, certificato verde: cosa hanno deciso i leader Ue

Vaccino Covid

I leader Ue riuniti per il Consiglio straordinario concordano sulla necessità di avere un certificato verde per permettere ai cittadini di viaggiare.

Siamo al secondo giorno del Consiglio straordinario che ha riunito 27 leader Ue, in videoconferenza, per parlare dei vaccini anti-Covid e dell’emergenza in Europa. Uno dei temi affrontati è stato quello del “certificato verde“, per cui sembrano esserci ancora pareri discordanti, anche se la maggioranza concorda.

Certificato verde per il vaccino

Durante il consiglio si è parlato del “passaporto vaccinale“. La cancelliera Merkel ha sottolineato che “tutti hanno concordato sul fatto che serva un documento digitale comune che certifichi il vaccino“, anche se alcuni pareri sono stati discordanti. Il passaporto servirebbe ad agevolare la riapertura dei confini durante l’estate e la ripresa dei viaggi per il turismo. I 27 leader sono d’accordo sulla necessità di limitare per il momento i viaggi non ritenuti essenziali, per cui le frontiere potrebbero rimanere chiuse ancora per un bel po’ di tempo. La necessità di un “certificato verde” è stata riconosciuta soprattutto dagli Stati del Sud dell’Ue, che hanno un maggiore turismo, come Austria, Grecia, Spagna, Italia, Bulgaria e Portogallo. L’idea è quella di adottare un approccio comune tra gli stati europei. Il freno è stato posto da Francia, Germania, Olanda e Belgio, perché secondo i leader potrebbe essere un problema dare la possibilità di spostarsi solo a coloro che possono certificare la vaccinazione, inserendo un passaporto che potrebbe essere discriminatorio nei confronti di chi non può o non vuole effettuare il vaccino.

Kyriakos Mitsotakis, primo ministro greco, ha spiegato che secondo lui il documento potrebbe certificare l’avvenuta vaccinazione, ma anche l’esistenza di un test negativo o l’immunizzazione avvenuta dopo la guarigione. Il passaporto vaccinale potrebbe non essere obbligatorio per viaggiare, ma renderebbe più semplici gli spostamenti. I leader si riuniranno ancora per parlare del certificato verde. L’idea è quella di arrivare ad adottare un approccio comune tra tutti gli Stati dell’Ue. Bruxelles avrà tre mesi di tempo per studiare i dettagli tecnici del possibile certificato, che potrebbe diventare operativo durante l’estate. David Sassoli, presidente del Parlamento, ha spiegato che “il certificato vaccinale è un tema all’ordine del giorno del Consiglio e ci auguriamo che venga varato per poter procedere e avere uno strumento di politica europea. Credo che sia uno strumento di politica della mobilità in Europa efficace ed è anche un modo per incoraggiare la riapertura“.