Emergono nuovi dettagli in merito alla morte di Giuseppe Morabito, il docente 61enne deceduto in provincia di Bologna nella notte tra il 13 e il 14 marzo scorso dieci giorni dopo aver effettuato il vaccino di AstraZeneca. Secondo l’esame autoptico effettuato infatti, non vi è alcun nesso tra il decesso dell’uomo e la somministrazione del vaccino, come riferito anche dalla stessa Procura.
Docente morto dopo il vaccino, nessun nesso
Nella nota della Procura si può leggere infatti che: “I consulenti tecnici hanno comunicato l’insussistenza di evidenze di una correlazione fisiopatologica causale tra il decesso e la somministrazione del vaccino”. Secondo quanto emerso finora dalle analisi effettuate inoltre, il docente: “Era portatore di infezione da Sars-Cov-2. Gli esami vanno ulteriormente suffragati, ma allo stato, come riferito, non sono emersi legami tra la morte e la somministrazione del vaccino”.
Contestualmente al decesso dell’uomo era stato aperto un fascicolo di indagine con l’ipotesi di omicidio colposo, ma senza alcuna iscrizione all’interno del registro degli indagati. A tal proposito il procuratore Giuseppe Amato aveva affermato che si trattava di una: “Scelta inevitabile tecnica, anche perché diversamente non potremmo fare l’autopsia”. Il docente Giuseppe Morabito, vicepreside dell’istituto Veggetti di Vergato e coordinatore dei due plessi delle medie Veggetti e Don Milani, aveva iniziato a stare male poco aver ricevuto il vaccino. I sintomi da lui accusati hanno poi subito un peggioramento in un breve lasso di tempo, fino alla morte sopraggiunta nella notte tra il 13 e il 14 marzo.