> > Covid, a 73 anni muore l'archeologo Antonio Mucci

Covid, a 73 anni muore l'archeologo Antonio Mucci

Il covid si porta via antonio mucci

Ennesima vittima del virus: l'archeologo che aveva creato la carta storica dell'Agro Romano.

Il Coronavirus si è portato via anche Antonio Mucci, 73 anni, archeologo, studioso di topografia, profondo conoscitore di Roma e dell’Agro Romano: ricordiamo, infatti, che negli anni Ottanta nacque da lui il progetto importante come quello della Carta storica e monumentale dell’Agro romano

Morto per Covid l’archeologo Antonio Mucci 

Antonio Mucci si era laureato alla storica scuola di Topografia Romana della Sapienza. Negli anni Settanta iniziò poi a collobare con le Belle Arti del Comune di Roma come ispettore archeologo. Lì lavorò fianco a fianco con altri storici studiosi del mestiere, come Antonio Maria Colini, Lucos Cozza e Paolo Fidenzoni, nella gestione del territorio suburbano.

A ricordarlo c’è un suo collega, Roberto Meneghini:Una vita da archeologo fatta di «innumerevoli perlustrazoni e sopralluoghi effettuati sempre di persona. La sua attività costante l’ha portato all’edizione, nel 1988, di quello che è diventato il principale strumento conoscitivo della campagna romana la cosiddetta Carta storica, archeologica, monumentale e paesistica del suburbio e dell’Agro romano, nella quale sono puntualmente registrate tutte le presenze di valore storico-culturale dell’ampia fascia verde intorno alla città. Dall’inizio degli anni Duemila, Antonio Mucci ha assunto la responsabilità di uno speciale ufficio che, all’interno di quella che era divenuta la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, si occupava dell’aggiornamento e della informatizzazione dei dati dell’Agro e della stessa area urbana di Roma, sino al 2014, anno del suo pensionamento. Dietro a un’immagine talvolta apparentemente burbera, Antonio nascondeva un animo dolce e disponibile, oltre che ironico e sapientemente leggero. Con lui se ne va una parte di chi gli voleva bene e un po’ di quella Roma antica che tanto amava e che ha contribuito a conoscere e a proteggere. Di Antonio si possono ricordare le numerose pubblicazioni scientifiche e gli interventi a favore dei beni archeologici della città per i quali più volte si è battuto, dalle pagine dei quotidiani e delle riviste specializzate“.