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Ddl Spazza Corrotti: dal Daspo a vita all'agente infiltrato

Spazza Corrotti

Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede presentano il ddl Spazza Corrotti, che ha l'obiettivo di eliminare la corruzione nella Pubblica amministrazione.

“Con lo Spazza Corrotti corrompere non conviene più. Non sfidate la sorte, non sfidate lo Stato. Avete smesso di ammorbare l’Italia con i vostri loschi affari” assicura su Facebook Alfonso Bonafede. Il ministro della Giustizia infatti annuncia che presenterà al prossimo Consiglio dei ministri un disegno di legge che avrà come obiettivo quello di stanare i corrotti (o potenziali tali) d’Italia.

Lo Spazza corrotti contro le tangenti

Lo Spazza Corrotti, come è stata ribattezzata la nuova legge, sarà la “prima seria misura contro la corruzione che viene discussa in Italia dal dopoguerra ad oggi”, assicura anche Luigi Di Maio. “Praticamente – sostiene il vicepremier pentastellato sul blog del MoVimento 5 Stelle – non lascia alcuno scampo a chi corrompe e a chi viene corrotto”.

Tra le novità inserite nel ddl il fatto che, se la norma verrà approvata, “l’infiltrato potrà occuparsi anche di corruzione“. “Sarà un moderno Donnie Brasco che potrà fare piazza pulita della corruzione” evidenzia entusiasta. In questa maniera, spiega (o forse auspica) il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, si disseminerà “il terrore di accettare una tangente“.

L’impiego di un agente sotto copertura è previsto nella Convenzione ONU di Merida del 2003, ma finora tale possibilità non è mai figurata nella legislazione italiana. Non è chiaro se il ddl Spazza Corrotti prevederà l’introduzione anche del cosiddetto “test d’integrità” presente negli Stati Uniti, dove i funzionari pubblici vengono messi a loro insaputa alla prova con l’offerta di una tangente, per capire quanto sono resistenti ai tentativi di corruzione.

Daspo a vita nella Pubblica amministrazione

“Nel caso in cui, invece, – anticipa sempre Di Maio – qualcuno venisse beccato con le mani nella marmellata avrebbe un’altra bella sorpresa. Non potrebbe più mettere piede in un ufficio pubblico e neppure contrattare con la Pubblica amministrazione. A vita! Mai più”. Il vicepremier chiarisce infatti che un corrotto riceverà una sorta di “Daspo ad aeternum”. “È un modo, l’unico giusto, per proteggerci da voi. – chiarisce Di Maio – Per proteggere lo Stato, gli imprenditori onesti che da anni chiedevano questa misura e tutti noi cittadini”.

Su questo punto però il M5S potrebbe incontrare le resistenze dell’alleato leghista. Matteo Salvini avrebbe infatti precisato, come riporta Italia Oggi: “Sul Daspo a vita per i corrotti, previsto dal ddl anticorruzione, stiamo leggendo e rileggendo il testo: la lotta senza quartiere alla corruzione è una priorità, come quella alle mafie, e contro le mafie nel pacchetto sicurezza a cui sto lavorando ci sarà una stretta. Ma bisogna stare attenti – specifica – a garantire che fino al terzo grado di giudizio si è innocenti, processi sommari non sono da paese civile. Ma chi corrompe deve pagare”.

Stando alle prime linee guida, il “Daspo” sarà infatti a termine (5 anni) solo per coloro che riceveranno una condanna che non superiore ai due anni.

La perseguibilità d’ufficio

Un’altra misura prevista nella legge Spazza Corrotti è la “perseguibilità d’ufficio per alcune ipotesi di appropriazione indebita aggravata, norma cancellata da Gentiloni e di cui si sono avvantaggiati – sottolinea Di Maio – anche i cognati di Renzi“. Il vicepremier promette che nei prossimi giorni verranno presentate anche gli altri provvedimenti inseriti nel ddl. Stando ad indiscrezioni stampa, tra questi il fatto che la confisca dei beni, che potrebbe essere disposta in caso di condanna, perdurerà anche all’estinzione del reato in caso di prescrizione (e pare persino di amnistia).