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Denise Galatà, ritrovato il cadavere della ragazza dispersa nel fiume

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Ritrovato il corpo della 19enne Denise Galatà nel fiume Lao: era dispersa dopo il rafting durante la gita scolastica

Dopo il ritrovamento del caschetto protettivo, i carabinieri ora rendono noto di aver ritrovato anche il corpo, purtroppo senza vita, di Denise Galatà, la 19enne dispersa nel fiume Lao, nel Cosentino, durante una seduta di rafting insieme ad un gruppo di amici.

Ritrovato il corpo della 19enne Denise Galatà nel fiume Lao: era dispersa dopo il rafting durante la gita scolastica

La procura di Castrovillari ha aperto un’inchiesta per fare luce sulla vicenda ed accertare eventuali responsabilità. Le ricerche sono passate anche mediante l’utilizzo dei droni, concentrandosi proprio nella zona del fiume dove era stato ritrovato il caschetto, con l’aiuto dei vigili del fuoco, dei carabinieri, del Nucleo speleo fluviale e dei gruppi di volontari.

La 19enne risiedeva insieme alla sua famiglia a Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, e frequentava il liceo statale di Polistena. Denise si trovava nella provincia di Cosenza per una gita scolastica. Secondo una prima ricostruzione, l’incidente sarebbe stato causato dallo scontro di due gommoni utilizzati per fare rafting.

Sarebbe stato proprio l’impatto a far cadere in acqua Denise, di cui da quel momento s’è persa ogni traccia. Tutti i giovani, come riportato, avevano indosso i dispositivi di sicurezza, dal caschetto protettivo al giubbotto di salvataggio.

Un’amica di Denise, presente durante l’incidente: “Ho visto la morte con gli occhi

Un’amica di Denise, anche lei presente durante il rafting, ha raccontato la vicenda: “Denise era sul mio gommone ed anche lei è caduta. Pensavo di morire, poi qualcuno è riuscito ad agganciarmi portandomi a riva. Vicino a me ho visto il caschetto che indossava Denise. Ho visto la morte con gli occhi, sono rinata ieri”.

Termina nel peggiore dei modi quella che doveva essere una spensierata gita scolastica. “All’inizio le acque erano calme ma subito dopo l’intensità della corrente è aumentata. I gommoni con noi a bordo sfioravano pericolosamente enormi massi nell’alveo del fiume, fino a quando siamo sbattuti su uno di questi massi ed in tre siamo caduti in acqua”.