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Do Your Thang, da Ensi a Willie Peyote: "Gang Theory" è il nuovo album del collettivo romano

Do Your Thang album

Il Do Your Thang, talentuoso collettivo famoso nella scena urban romana, presenta nell’intervista i nuovi singoli e il nuovo album, “Gang Theory”.

Alla passione per la musica che li accomuna si aggiungono carisma da vendere, gusto originale, grinta e tanti sorrisi. È un mix vincente quello del collettivo famoso nella scena urban romana, il Do Your Thang, che nell’intervista presenta i nuovi singoli e anticipa alcuni retroscena sul loro nuovo album.

Do Your Thang presenta i nuovi singoli e il nuovo album

”Mass effect” è il primo singolo che anticipa l’album e vanta la collaborazione con Ensi. Il titolo è un omaggio all’omonimo videogame ambientato in un futuro iper-tecnologico. La canzone è uno sfogo in cui gli artisti fanno tanto i conti con le proprie paranoie quanto prendono constatazione di una realtà contaminata da ingiustizie. È un brano dal sound fortemente hip hop, sostenuto da un beat percussivo e cupo. Le barre sono di William Pascal e White Boy, ai quali si aggiunge la voce del maestro del rap italiano Ensi, che, con il suo speciale featuring, contribuisce a rivendicare un obiettivo comune: ricordarsi degli sforzi compiuti e non porsi limiti e freni per raggiungere il traguardo finale.

A tal proposito, dichiarano: “Abbiamo composto le canzoni avendo ben chiaro chi avrebbe preso parte al progetto. Le nostre produzioni nascono durante una riunione in studio, scambiandoci idee. Ensi lo abbiamo conosciuto a Torino, a un live di Willie Peyote di cui aprivamo il concerto. C’è un asse Roma-Torino molto forte all’interno di tutto l’album. Non pretendiamo che tutti gli artisti facciano canzoni con un messaggio. Noi, invece, ci sentiamo in dovere. La musica non ha l’obbligo di dire qualcosa, ma noi vogliamo farlo. Lo spirito del “cazzeggio” che caratterizza il collettivo resta vivo, ma ci facciamo portavoce anche di messaggi seri”.

Do Your Thang album

Anche “My bad” anticipa il nuovo disco. Un brano che descrive gli errori di tutti, così inevitabili e umani. La canzone vede la collaborazione di Jekesa, Penny e Willie Peyote. Offre tre sfumature diverse di quanto sia inutile recriminare le scelte sbagliate. Pensare di non commettere errori non è solo un desiderio irrealizzabile, ma la negazione della vita stessa, che procede per tentativi. Il tono malinconico delle strofe si fonde con una venatura più leggera nel ritornello, che in ultima battuta riassume il senso del brano. Ma come ha preso forma la canzone? “Nasce come un ragionamento sul tempo. Poi abbiamo riflettuto sugli errori del passato: davvero guardandoci indietro ci pentiamo di alcuni errori commessi? No, perché molti ci sono serviti per crescere e cambiare”, hanno sottolineato. Quindi hanno aggiunto: “Il nostro errore più grande? Non si può dire, non abbiamo il coraggio. Servirebbero anni dall’analista per poterlo esternare e affrontare”.

Do Your Thang album

“Mass effect” e “My bad” arrivano a poche settimane dal singolo “Trappole” e anticipano “Gang Theory”, il nuovo album. “Il disco ha un filo rosso che lega i suoi brani. Si tratta di un filo conduttore delineato solo a posteriori. Il nostro punto di forza è il gruppo, lo stare insieme in un periodo in cui l’individualità sembra avere la meglio. Noi condividiamo il bello e il divertimento dello stare insieme, ma insieme condividiamo anche le nostre delusioni. È questa la nostra teoria di gang. Noi siamo anche una gang in teoria, perché ci conosciamo da una decina di anni e non abbiamo condiviso l’uno con l’altro tutta la nostra vita. Abbiamo stravolto il luogo comune associato alla “gang”, intesa come un gruppo di criminali. Noi siamo bravi ragazzi, nessuno ha precedenti di alcun tipo. A noi basta fare musica insieme. Facciamo musica per esprimerci e per necessità, ma soprattutto per divertirci”, hanno raccontato.

I prossimi progetti

Dopo diversi progetti da solisti, il Do Your Thang si riunisce attraverso questo nuovo progetto con tutti e 12 i suoi componenti: i rapper Pacman XII, Penny, Panz, William Pascal, White Boy, Jekesa, il cantante SWED, i produttori Alan Beez, Rubber Soul, Benjamin Ventura e Dj Dibba.

Il collettivo si prefigge di far conoscere il vero spirito che anima la sua musica e identità artistica. Attraverso l’autoironia, la provocazione e la riflessione, dà un assaggio della varietà di forme e colori che lo compongono e che, allo stesso tempo, tiene uniti i suoi membri.

Do Your Thang è un collettivo nato nel 2013 dall’unione di vari artisti romani che, a seguito di percorsi individuali, uniscono le forze per realizzare una realtà comunitaria e innovativa. Il DYT vanta 13 dischi all’attivo: questa prolifica attività discografica lo porta a essere annoverato come una delle realtà emergenti più interessanti a livello nazionale, tanto da dar vita a una vera e propria etichetta indipendente, la “Do Your Thang Records” (2016).

Negli anni il collettivo collabora e condivide palchi con artisti del calibro di Willie Peyote, Colle Der Fomento, Chinese Man (Marseille, France), The 4 Owls (UK), Rancore, Foreign Beggars (UK), Mezzosangue, Ghemon, Ensi, Chali 2na (Jurassic Five, Usa) e Asian Dub Foundation.

Parallelamente alla partecipazione come headliner a diversi festival nazionali, il collettivo è protagonista della produzione di eventi ad ampio respiro, quali l’anniversario DYT e It’s The joint (a cadenza mensile in collaborazione con Danno CDF & Dumbo Station). Questi appuntamenti hanno segnato uno spartiacque all’interno della scena musicale romana: alternando sul palco rappers, musicisti, DJs e cantanti, è stato stabilito un nuovo standard qualitativo nel panorama musicale capitolino, basato sulla condivisione e lo sviluppo.

All’entusiasmo per l’uscita delle nuove canzoni e in vista del nuovo album, il Do Your Thang aggiunge l’emozione per i prossimi progetti. Vogliamo suonare il nostro album il più possibile, in contesti fighi. Ognuno di noi è al lavoro su progetti personali, insieme pensiamo al nuovo disco e a suonarlo live. L’obiettivo è riprendere la stagione dei concerti da ottobre, in cui alcuni di noi – e non tutti e 12 – suonano una volta al mese, proponendo così qualcosa di sempre nuovo. Schieriamo sul palco formazioni diverse per proporre serate che siano sempre diverse e originali”, svelano i ragazzi del collettivo romano.