> > Donna sconfigge l’Hiv senza cure mediche: il suo è il secondo caso al mondo

Donna sconfigge l’Hiv senza cure mediche: il suo è il secondo caso al mondo

Una donna argentina sconfigge l'Aids "da sé"

La "Donna di Esperanza" sconfigge l’Hiv senza cure mediche: il suo è il secondo caso al mondo dopo quello della californiana Loreen Willenberg

Arriva dalla città di Esperanza, in Argentina, la storia piena di speranza di una donna che sconfigge l’Hiv senza cure mediche, il suo sarebbe il secondo caso al mondo: era sieropositiva dal 2013 ma dopo il parto avrebbe sviluppato una sorta di protezione autonoma dal virus che cagiona l’Aids. La donna in questione, su cui i medici hanno mantenuto l’anonimato, aveva avuto diagnosi di HIV nel marzo 2013 e nel corso degli otto anni di follow-up aveva assunto farmaci antiretrovirali (ART) solo durante la gravidanza, cioè tra il 2019 e il 2020. 

La “Donna di Esperanza”, l’argentina che sconfigge l’Hiv senza cure mediche 

Poi, come spiegano i ricercatori che hanno seguito e pubblicato il suo caso sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine, dopo il parto aveva interrotto la terapia. Con due “code”, entrambe benefiche e per certi versi sconcertanti: il bambino era nato sano e negativo all’Hiv, il che ci sta, ma lei addirittura non aveva più alcun segno di infezione attiva

Dopo l’americana Loreen Willenberg un’altra donna sconfigge l’Hiv senza cure mediche 

Il caso della “paziente di Esperanza” è emblematico proprio perché rimanda ad una sorta di “reazione interna”. La donna potrebbe essere la seconda persona al mondo aver sconfitto il virus senza farmaci senza la terapia invasiva del trapianto di midollo osseo. Solo un’altra donna aveva avuto la sua stessa reazione: la californiana Loreen Willenberg

I casi di Berlino e Londra con trapianto, poi arriva lei e sconfigge l’Hiv senza cure mediche 

Ce n’erano stati altri due ma avevano sconfitto l’infezione dopo il trapianto indotto dalle neoplasia del sangue che avevano contratto:  erano Timothy Brown, il cosiddetto “paziente di Berlino”, e Adam Castillejo, il “paziente di Londra”. Hanno spiegato i ricercatori che “nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che questa paziente possa aver ottenuto naturalmente una cura sterilizzante per l’infezione da HIV-1”. Poi la chiosa: “Questo sollevando la possibilità che una cura sterilizzante possa essere un risultato estremamente raro ma possibile”.