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Droghe leggere: la confessione di Travaglio ai giovani di Fratelli d’Italia

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Marco Travaglio ai giovani di Fratelli d'Italia: la liberalizzazione delle droghe non uccide la mafia

“Ho fumato un solo spinello e mi ha deluso. È stato uno spreco di tempo”. Il coming out è del giornalista Marco Travaglio, intervenuto nel corso della quattro giorni di Fenix, la festa dei giovani di Fratelli d’Italia, i militanti di Gioventù nazionale ribattezzati “baby Meloni”.

 

Droghe leggere: la confessione di Travaglio ai giovani di Fratelli d’Italia

“Non mi sono mai fatto una canna – precisa Travaglio – perché quando me ne hanno fatta provare una non ho sentito niente, per cui mi è sembrata un inutile spreco”.

Quell’unico spinello che Travaglio confessa di aver provato su suggerimento, è stato deludente. La delusione del giornalista si è trasformata in una ovazione da parte dei giovani partecipanti riuniti al laghetto dell’Eur di Roma.

“La liberalizzazione delle droghe leggere non stronca le mafie”

La confessione di Travaglio è il pretesto per riaprire il dibattito che ancora oggi vede contrapposti proibizionisti e favorevoli alla legalizzazione delle droghe leggere. Il giornalista da che parte sta?

Proprio su questo tema non appare così distante dalla linea politica e dal pensiero della destra meloniana. Infatti, pur confidando di non avere una posizione netta, ha ammesso: “Io non credo affatto che liberalizzando si stroncherebbero le mafie”.

Travaglio sposta il focus della questione sull’ipocrisia rispetto al modo in cui verrebbe affrontato il problema della droga. “Siamo un paese ipocrita – tuona – un paese dove la cocaina viaggia a fiumi. Quando qualche anno fa Le Iene hanno fatto qualche tamponcino nei bagni di Montecitorio (la sede della Camera dei deputati, ndr), se ci fossero stati i cani antidroga sarebbero impazziti…”, ironizza Travaglio.