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Ricariche telefoniche, stop alle pratiche ingannevoli e illecite

ricariche telefoniche

Una delibera dell'Agcom ha definito ingannevoli alcune tipologie di ricariche telefoniche introdotte dai principali operatori negli ultimi mesi.

Ricariche telefoniche da 10 euro con un saldo di 9 euro. Questa la pratica introdotta negli ultimi mesi da molte delle principali compagnie telefoniche nazionali. L’Autorità garante delle comunicazioni ha però definito questo tipo di ricarica come illecito. Nella delibera si diffidano gli operatori telefonici Tim, Vodafone e Wind dal continuare a proporre questo tipo di ricariche che sottraggono un euro ai clienti.

Agcom contro le ricariche telefoniche ingannevoli

L’Agcom ha definito le novità introdotte da Vodafone, Tim e Wind riguardo alle ricariche telefoniche come ingannevoli. L’unica finalità sarebbe infatti quella di aumentare i ricavi ai danni degli utenti. Queste compagnie avevano infatti inserito da qualche mese una particolare tipologia di ricarica. A fronte di un costo di dieci euro, un euro della ricarica andava automaticamente a un eventuale bonus giga o per chiamate gratuite. Servizi che, però, non sono risultati interessanti per tutti e che hanno suscitato la polemica degli utenti.

Secondo l’Agcom queste ricariche andrebbero a colpire gli utenti più deboli come studenti o persone con difficoltà economiche. “Nel corso dell’istruttoria, è stato accertato che le ricariche standard da 5 e 10 euro non sono più disponibili presso i rivenditori autorizzati”. Lo spiega l’Agcom in una nota. “Il tenore delle segnalazioni ricevute, sia da parte di singoli utenti che tramite le Associazioni di consumatori sopra menzionate, conferma l’assoluta inconsapevolezza degli utenti circa l’attivazione dell’offerta in luogo di una semplice ricarica”.

L’Autorità ha dato inoltre 30 giorni di tempo alle aziende coinvolte in tali pratiche per bloccare questa tipologia di ricarica. L’Agcom ha inoltre invitato le aziende “ad adottare modalità di ricarica che non comportino necessariamente, per determinati tagli, la contestuale attivazione di pacchetti o opzioni tariffarie, così da rendere evitabile, per quegli stessi tagli, tale attivazione e superare al contempo la possibile confusione tra le operazioni di ricarica e l’acquisto di pacchetti o offerte commerciali”.

Alcuni operatori telefonici, già condannati nel mese di luglio del 2019, hanno dovuto rimborsare i clienti a cui avevano ingiustamente addebitato tariffe a 28 giorni a partire dal giugno 2017.