A due giorni dal voto per le elezioni amministrative, la Commissione antimafia ha reso noti i nomi dei candidati impresentabili riscontrati dopo una verifica a campione su 19.782 nominativi: sono in totale 18, distribuite dalla Sicilia al Friuli Venezia-Giulia, le personalità sulle quali pendono accuse o condanne per estorsione, corruzione, concussione e riciclaggio (reati in qualche caso aggravati dalla finalità mafiosa).
Candidati impresentabili alle elezioni amministrative 2022
La regione che conta il maggior numero di impresentabili è il Lazio, con 5 nomi segnati in rosso. Seguono la Sicilia, con 4 casi a Palermo, la Campania (2), la Calabria (2), la Puglia (2), il Veneto (1), l’Emilia-Romagna (1) e il Friuli (1).
L’elenco del Lazio contiene i nomi di:
- Mauro Vicano, candidato sindaco di Frosinone imputato in un procedimento per traffico illecito di rifiuti (il quale si è detto certo di uscirne a testa alta e ha negato le accuse affermando che “non ho mai preso un euro e il processo riguarda una questione tecnica“);
- Patrizia Giannoccoli, candidata consigliere a Frosinone rinviata a giudizio per estorsione;
- Giuseppe Patrizi, candidato consigliere a Frosinone rinviato a giudizio per corruzione;
- Brunella Pinciaroli, candidata ad Ardea condannata per estorsione;
- Ernesto Garofalo, candidato a Ciampino condannato per reati di droga.
Questi invece gli impresentabili emersi in terra siciliana:
- Giuseppe Lupo (Partito Democratico), rinviato a giudizio per corruzione;
- Giuseppe Milazzo, eurodeputato di Fratelli d’Italia sotto processo per concussione;
- Salvatore Lentini, condannato per tentata concussione;
- Francesco La Mantia, condannato in primo e secondo grado per riciclaggio.
Quanto alla Campania, i fari sono accesi su Mondragone: la candidata Patrizia Barbato è stata rinviata a giudizio per corruzione mentre Antonio Valenza è finito sotto processo per riciclaggio. In Calabria le segnalazioni riguardano Luigi Maiorano (Acri), finito a processo per concussione aggravata da finalità mafiosa e Carmelina Carrozzino (Belvedere Marittimo), rinviata a giudizio per fraudolento trasferimento di valori. Per la Puglia i nomi sono quelli di Antonio Comitangelo, candidato a Barletta e giudicato dal GUP colpevole di corruzione, e di Francesco D’Andria, rinviato a giudizio per induzione indebita a dare o promettere utilità.
L’impresentabile del Veneto è invece Luca Bagliani, candidato a Verona e rinviato a giudizio per istigazione alla corruzione, quella dell’Emilia-Romagna Olga Marsico, candidata a Piacenza e condannata in primo e secondo grado per peculato, e infine quella del Friuli Silvana Romano, coinvolta in un procedimento in fase dibattimentale per tentata concussione.