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Banksy in Galles: nuovo murale contro l'inquinamento

Banksy

La polvere nera delle acciaierie che respirano gli abitanti di Port Talbot ha ispirato Banksy. Forse il writer la prossima volta colpirà a Taranto.

Il provocatorio writer inglese colpisce ancora. Stavolta Banksy con il suo nuovo murale ha voluto denunciare, attraverso un gioco di prospettive, i danni dell’inquinamento ambientale. A Port Talbot, uno dei luoghi più inquinati della Gran Bretagna, è apparso infatti il disegno di un bambino che, con affianco una slitta, sembra accogliere a braccia aperte la prima nevicata. In realtà, ciò che scende dal cielo non sono candidi fiocchi di neve ma cenere tossica.

Banksy contro le polveri tossiche

Se sia allarga lo sguardo infatti si scoprirà che sull’altra parete del muro del garage divenuto tela per Banksy c’è un cassonetto dei rifiuti dato alle fiamme. Ciò che sta respirando il bambino è diossina e chissà quanti altri agenti inquinanti. L’opera d’arte sembra essere quindi un commento più che eloquente ai danni che l’area industriale di Taibach sta causando agli abitanti della cittadina del distretto suburbano di Port Talbot, città del Galles.

Nel luglio 2018 la polvere nera delle acciaierie della città ha coperto infatti case, automobili e animali domestici che vivevano fuori casa. Possibile quindi che Banksy sia stato ispirato da questo episodio per la realizzazione del suo murales.

C’è chi si domanda quindi se il writer prima o poi approderà anche a Taranto, dove i cittadini devono temere le allerte del “wind day” (l’ultimo proprio a luglio 2018) che causa la dispersione nei quartieri più vicini all’ILVA delle pericolose polveri rosse che si sollevano dai parchi minerali dell’acciaieria. Su Instagram l’artista ha accompagnato il video dell’opera con la scritta: “Season’s greetings”. Un tanto ironico quanto drammatico “saluto di buone feste”.